REGGIO CALABRIA «Imponenti e serie carenze di organico» hanno interessato in modo molto severo la Corte d’Appello di Reggio Calabria «con scopertura di oltre il 50% della pianta organica, con inevitabile coinvolgimento degli Uffici di primo grado – a loro volta segnati da assenze per malattia, maternità e simili – e dai quali è stato purtroppo necessario prelevare costantemente unità, costringendo i rispettivi dirigenti a continui cambi nella programmazione e nell’organizzazione di interi settori». È il quadro tracciato all’interno della relazione della presidente della Corte d’appello Reggina Olga Tarzia, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Tarzia ha parlato di ormai «patologici vuoti di organico della Corte», nonostante i quali, scrive la presidente, tuttavia «i risultati sono stati superiori alle aspettative». Dati che “danno atto di come sia stato possibile con gli sforzi congiunti di tutti i magistrati dell’Ufficio affrontare l’enorme carico dei procedimenti e finanche di fare progressi ragguardevoli per la riduzione delle pendenze e per la definizione dell’arretrato”.
«Tanto è significativamente avvenuto – si legge nella relazione – per la Sezione Civile della Corte, che pur nella contratta ed esigua dotazione organica (tre magistrati su otto) ha comunque ridotto le pendenze totali – dal 30 giugno 2022 al 30 giugno 2023 – da 4588 a 4.300 procedimenti (nonostante, peraltro, la sopravvenienza di 697 cause), definendo così 1039 procedimenti». Le Sezioni Penali, con organico ridotto di oltre la metà rispetto alla previsione tabellare, hanno trattato processi anche di particolare complessità, in specie della DDA e cd. maxi, senza incorrere in scadenze dei termini di custodia cautelare, con apprezzabile abbattimento dell’arretrato.
La Sezione Penale di questa Corte – che alla data del 1° luglio 2022 registrava un pendenza di 3710 procedimenti – al 30 giugno 2023 aveva una pendenza finale di 3293 procedimenti, avendo quindi definito 1332 procedimenti a fronte di sopravvenienze pari a 915, mentre, la IIa Sezione Penale, la cui pendenza all’1.7.2022 era di 4073 procedimenti con 925 sopravvenuti, alla data del 30 giugno 2023 faceva rilevare una pendenza finale di 3976 procedimenti, avendone quindi definiti 1022 di cui 33 DDA; la Sezione Misure di Prevenzione presentava al 1.7.2022 una pendenza di 158 procedure personali e 105 procedure patrimoniali con sopravvenienza nel periodo considerato di 11 procedure personali e 34 patrimoniali, la pendenza finale nel periodo considerato era di 102 procedure personali e 95 patrimoniali; nella Corte d’Assise d’Appello erano pendenti al 1.7.2022 13 procedimenti, con sopravvenienza di 6 e pendenza finale – al giugno 2023 – di 5 procedimenti. «I buoni risultati, ottenuti con l’apporto dei magistrati applicati, non mi esimono dal trascurare l’enorme sforzo affrontato dai Tribunali di primo grado, primo fra tutti, quello distrettuale di Reggio Calabria, ma anche di Palmi e di Locri, gravati, pure questi ultimi, da dibattimenti penali complessi e defatiganti anche per processi DDA di peculiare rilevanza. La sottrazione di unità, continua, perché continua è l’esigenza di personale di magistratura in secondo grado, rende più difficoltoso l’esercizio della giurisdizione, ancorché le scoperture siano di fatto più che in diritto, ma comunque tali da far registrare un insoluto rapporto negativo tra risorse umane disponibili ed i notevoli carichi di lavoro».
Il Tribunale di Reggio Calabria aveva pendenti, per il periodo di riferimento nella sezione del dibattimento Collegiale, ben 56 processi DDA di cui 31 maxiprocessi (cioè con più di 10 imputati). Di questi ne sono stati definiti 18 processi DDA e 22 maxi. Ma a fronte di tale rilevante dato statistico, relativo ai processi di criminalità organizzata, gli affari di competenza del giudice monocratico sono numericamente sovrastanti: infatti, all’1.7.2022 sono risultati pendenti 6.349 procedimenti, con 2.452 sopravvenuti e 3.360 esauriti, con una riduzione delle pendenze pari a 5.441 procedimenti.
Il Tribunale di Palmi al 1.7.2022 aveva una pendenza di 219 procedimenti Collegiali, sopravvenuti 81, definiti 64, con pendenza finale di 236 processi. Quanto agli affari monocratici, nel medesimo periodo erano pendenti inizialmente 4.032 procedimenti, pervenuti 1.090, definiti 1.365, con pendenza finale pari a 4.032 procedimenti. Quanto al Tribunale di Locri, su 55 procedimenti pendenti nel periodo di interesse e 44 sopravvenuti, 57 sono stati quelli esauriti nel periodo, con una pendenza finale di 42 procedimenti e ciò con una pendenza di 13 procedimenti DDA, tra cui uno a carico di 67 imputati (operazione cd. Molosso) e uno a carico di 57 imputati (operazione cd. Andrea Doria). I dati relativi agli affari monocratici sono invece di molti inferiori rispetto agli altri Tribunali: pendenti all’inizio del periodo 1368; sopravvenuti 594, esauriti 931, pendenti finali 1031. (ma.ri.)
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