ROMA Si sta svolgendo a Roma l’incontro tra i vertici italiani ed europei con quelli africani. Ospiti al Quirinale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli esteri Tajani, i leader di 25 paesi africani, i vertici della Unione Europea, dell’Unione Africana, del Fmi ed esponenti dell’Onu. Sul tavolo della discussione anche il Piano Mattei.
«L’auspicio è quello di realizzare, dopo il dialogo intenso avviato negli anni scorsi con le conferenze ministeriali, un rapporto ancora più forte e strutturato tra il continente africano e il nostro Paese» ha esordito il Presidente Mattarella dando il benvenuto agli ospiti. «Negli anni del mio mandato ho avuto modo di apprezzare costantemente la realtà di un continente», quello africano, «dinamico e intraprendente, dalle molteplici e profonde caratteristiche culturali, abitato da giovani donne e uomini che guardano con fiducia al futuro». «La vostra presenza qui stasera – numerosa e qualificata – conferisce espressione concreta all’amicizia, salda e sincera, che unisce i nostri popoli: la Repubblica Italiana ve ne è riconoscente» ha aggiunto il presidente.
«La presenza delle comunità africane in Italia è una delle manifestazioni di quella globalizzazione che unisce i destini dei due nostri continenti, fortemente interconnessi fra loro» ha continuato Mattarella. «Ci sfidano cause comuni che vedono a rischio il valore della pace e, quindi, del destino dell’umanità. Esplorare lo straordinario potenziale di sviluppo delle relazioni tra Africa ed Europa sul terreno politico, per spegnere i focolai di tensione e di conflitto, sul terreno economico, per realizzare una produzione sostenibile e un’equa distribuzione delle risorse, per accrescere il patrimonio delle nostre rispettive culture, è il compito che sta dinanzi a noi».
«L’Unione europea è portatrice di una visione basata sul valore di un multilateralismo efficace, fondato su principi universali. Principi che l’Italia ha saputo tradurre nella costruzione di partenariati equilibrati e rispettosi dei diritti di ciascun popolo, secondo un modello che seppe bene interpretare un leader come Enrico Mattei, uno dei protagonisti della lotta per la libertà del popolo italiano e, proprio per questo, attento sostenitore del percorso di indipendenza e liberazione dei popoli africani». «Possiamo e dobbiamo lavorare a una visione elaborata insieme – ha aggiunto -. Il prezzo di una nostra incapacità a questo riguardo verrebbe pagato dalle future generazioni, alle quali non possiamo consegnare società impoverite, ambienti degradati, migrazioni come dolorosa risposta a problemi irrisolti».
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