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«Ho lasciato casa e lavoro per una nuova vita con vista mare». La storia di Ginevra

Dal caos di Milano a un minuscolo paese calabrese. Per raccontare gli orti

Pubblicato il: 28/01/2024 – 15:01
di Benedetta Caira
«Ho lasciato casa e lavoro per una nuova vita con vista mare». La storia di Ginevra

«Puoi comprare una borsa di Gucci, oppure una casetta da ristrutturare in un antico paese davanti al mare, e cominciare a sognare. Con il rischio, chissà, di essere felice…».
Con un milione di lire Ginevra dell’Orso, nel 1999, ha comprato una piccola casa a Badolato e ha fatto una scelta estrema: lasciare Milano, un appartamento in centro, un lavoro nelle pubbliche relazioni che la portava spesso negli Stati Uniti e trascinare marito e figli in Calabria, per cominciare qui una nuova vita con vista sullo Ionio. In una terra in cui non aveva radici, conosciuta solo per qualche settimana da bambina quando con mamma e papà – entrambi lombardi da generazioni – era stata qui in vacanza e a questo luogo aveva legato per sempre i suoi ricordi di giorni felici a contatto con la natura. “Effettivamente è stata una decisione folle” sorride Ginevra e intanto si muove tra l’orto e la cucina, controlla le e-mail in arrivo e mette la caffettiera sul fuoco.
«Non avevamo nessun legame con la Calabria ma conservavo il ricordo di un mare meraviglioso. Io e mio marito a Milano facevamo una vita assurda: sempre di corsa, piena di stress. Lavoravamo tanto e quella città ci stava sempre più stretta: traffico, smog, tempo perennemente brutto. E poi la consapevolezza che fosse una città contro i bambini, relegati nei parchi a spartirsi un pezzetto di verde con i cani. Sentivamo che non era il posto giusto in cui far crescere i nostri due figli. A un certo punto ci siamo detti: andiamocene». Sì, ma dove? «Erano quegli anni in cui si parlava di paesi spopolati in vendita in Calabria, abbiamo acquistato una piccola casa a Badolato Superiore, doveva essere un punto d’appoggio per portare al mare i bambini d’estate. L’abbiamo messa a posto e gradualmente ci siamo trasferiti, quattordici anni fa abbiamo lasciato tutto, compreso il lavoro, perché io ho mollato il mio posto nelle pubbliche relazioni di un’azienda e mio marito il suo di agente immobiliare».
Un salto nel buio, ma con la certezza che se non altro, qui avrebbero trovato il mare, il sole, la natura. «È stato un grande reset» precisa Ginevra. «Ci siamo ritrovati in un posto meraviglioso ma abbiamo dovuto reinventarci: prima la vendita del miele on line, poi la costruzione di siti internet, abbiamo tentato diverse strade». Le strade poi hanno portato Ginevra e la sua famiglia più vicino al mare, in un paese minuscolo: Isca sullo Ionio, circa 300 abitanti, salite e discese, ritmo lentissimo: un bar, un piccolo market, la farmacia che apre solo due pomeriggi a settimana e il bombolaro che consegna a domicilio. Ginevra ha il dono di una scrittura che disegna immagini vivide e racconta così la sua quotidianità: «Molti pensano che sia impossibile farsi bastare tutto questo, perché il mondo là fuori scalcia. Ma chi sceglie di vivere in paesi così piccoli, sa che non sta rinunciando proprio a nulla. Sa che quelli che gli altri chiamano “sacrifici” sono una forma di resistenza, di responsabilità, non solo per se stessi ma per il mondo intero».

Nel rimescolarsi di desideri e progetti, molte cose negli anni sono cambiate. «Io e mio marito ci siamo lasciati – spiega – ma siamo felicemente separati, abbiamo continuato a vivere vicini, a seguire i nostri figli che intanto stanno crescendo». E poi la passione per la natura è diventata un lavoro. Lei, che si definisce una «ortosofista», ha inventato «il calendario dell’orto», un progetto editoriale che gestisce insieme ad alcuni collaboratori e racchiude le sue più grandi passioni: la natura, la scrittura, la fotografia. «Sui calendari ci sono quasi sempre solo numeri – spiega –, noi ne realizziamo uno in cui ci sono tutte le indicazioni sulla frutta e la verdura disponibile per ogni mese dell’anno. Arricchiamo i nostri prodotti con aggiornamenti costanti sull’alimentazione sana e il benessere».
Anche dalle sue pagine social, Ginevra descrive attraverso testi e foto una Calabria che è luogo di peculiarità e di storie da raccontare e una vita, la sua, fatta di cose semplicissime. Fa venire voglia di riscoprirle e di chiedersi come sia possibile non essersi accorti di tanta bellezza. «Quando provo ad immaginare la mia vita nel prossimo futuro – scrive – mi vedo in qualche casetta di caccia abbandonata in mezzo alle foreste dell’Aspromonte, o delle Serre… sicuramente qui in Calabria. Isolata, in pace, ma con la vista mare che, seppur lontano, mi ricorda un qualche legame con quella che viene chiamata civiltà. Mi vedo circondata da piante da frutto, un piccolo ma efficiente orto, e tanti animali».

«Le persone che amo mi verranno spesso a trovare, e così farò io con loro. La domenica – si legge in uno dei suoi lunghi testi postati su Facebook – ai miei figli preparerò il loro dolce preferito, perché per allora avrò imparato a cucinare benissimo. La mia casetta sarà piccolina, tutta in pietre di fiume, affacciata ad est, per non perdermi mai l’entrata del sole nella giornata. Di notte il cielo sarà illuminato di stelle e i miei gatti dormiranno con me. Il cane preferirà dormire vicino alla porta. Ci sarà anche un camino e imparerò a fare le grappe. Scriverò tanto, e nelle giornate di pioggia mi perderò nelle storie di qualche romanzo russo dell’800. Studierò per riconoscere le piante selvatiche officinali e i funghi, preparerò decotti e conserve per l’inverno. Darò alle stagioni il loro vero valore, e quando sarà estate scenderò al mare, e amerò il sale sui capelli. Non staccherò la spina dal tempo che scorre, perché sono un’osservatrice e amo sbirciare ciò che accade nel mondo. Anche se non penso vorrò più farne parte. Mi metterò a guardare, senza giudizio, come fosse una serie tv con puntate illimitate. Viaggerò, ogni tanto, per ricordarmi che il posto più bello del mondo è casa mia, e tutto avrà finalmente un senso».
Il senso Ginevra dell’Orso lo cerca ogni giorno nell’armonia della natura che la circonda. Un idillio? Difficile crederlo se ci si guarda attorno mettendo da parte una narrazione poetica dei luoghi. «Non sono cieca – sorride – li vedo anche io tutti gli aspetti negativi. È indubbio che tante cose non vanno bene in Calabria. Ma ne parlano tutti, io semplicemente ho scelto di far parte di quella minoranza che vuole essere attenta a ciò che di bello c’è e va valorizzato».
Una visione positiva con cui contagia tanti turisti stranieri di passaggio nella nostra regione. La missione è diventata un lavoro, dal momento che con il suo nuovo compagno è impegnata nel campo immobiliare. «I turisti stranieri – dice – hanno un altro sguardo, più ottimista, sulla vita. Spesso sono pronti a investire i loro soldi perché gli piace molto l’idea di avere una casa in Italia, specialmente nel sud Italia. Magari in un borgo storico dove si vive bene, si mangia bene, c’è sempre il sole. Aiutandoli a realizzare questo loro sogno noi diamo il nostro contributo alla riqualificazione di minuscoli paesi che hanno bisogno di nuova linfa vitale».

Le foto sono prese dalla pagina fb di Ginevra dell’Orso

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