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L’assunzione da addetto stampa all’Asp di Crotone nel mirino della Figec Cisal

Chiesta al commissario Antonio Brambilla, la revoca della delibera numero 37

Pubblicato il: 29/01/2024 – 21:33
di Gaetano Megna
L’assunzione da addetto stampa all’Asp di Crotone nel mirino della Figec Cisal

CROTONE Quell’assunzione all’Azienda sanitaria provinciale di Crotone non si può fare perché la procedura adottata contrasta con le leggi. La Federazione italiana giornalisti editoria (Figec Cisal) chiede al commissario dell’Asp pitagorica, Antonio Brambilla, di procedere alla revoca delibera numero 37, pubblicata lo scorso 24 gennaio, che prevede la selezione per conferire un incarico di collaborazione di addetto stampa ad un giornalista (professionista o pubblicista).
La nota della Figec Cisal è firmata dal segretario generale, Carlo Parisi, e dal fiduciario di Crotone, Antonella Marazzita, che evidenziano il fatto che “l’Asp di Crotone esprime la necessità di istituire la figura di addetto stampa per le attività di informazione così come prescritto dalla Legge n. 150 del 7 giugno 2000, ma indice una selezione pubblica, attraverso valutazione comparata dei curricula e colloquio, per il conferimento dell’incarico che “Della disciplina delle attività di informazione” richiama solo il titolo”. Al di la della denuncia dei rappresentanti del sindacato, ci sono questioni che lasciano perplessi leggendo il dispositivo pubblicato dall’Asp. Prima di tutto il compenso annuale che è fissato in 12.000 euro lordi. Al netto questo compenso si ridurrebbe a circa 700 euro mensili. Un vero e proprio tozzo di pane per le tante attività richieste ad un giornalista, tra l’altro laureato (uno dei requisiti richiesti per presentare la domanda è il possesso di laurea). Un’altra questione che lascia perplessi è legata al fatto che la scelta del “beneficiario” verrà fatta sulla base dei curricula direttamente dal commissario dell’Asp sui base fiduciaria. Tra i requisiti (non indispensabili) c’è anche quello di avere maturato il servizio di addetto stampa in un’amministrazione pubblica. Tutto farebbe pensare che il bando sia stato fatto su misura. Non è detto che sia così, ma per come è stato redatto il cattivo pensiero non può essere escluso. Si prevede un incarico di collaborazione, ma come scrivono i due rappresentanti della Figec Cisal le attività in cui il “prescelto” sarà impegnato “sono di lavoro dipendente nonostante nell’avviso si legga “che il collaboratore dovrà garantire la sua attività senza vincolo di subordinazione, in tutte le circostanze ed eventi in cui sia determinante la prestazione professionale in questione (al fine di assicurare continuità e tempestività fisica con partecipazione ad incontri, eventi, riunioni”. Un impegno di lavoro gravoso, ma sottopagato. Parisi e Marazzita dopo avere ricordato a Brambilla che “l’incarico fiduciario è previsto per la figura di portavoce e non certo per quella dell’addetto stampa, tantomeno è possibile far svolgere, soprattutto in un ente pubblico, attività di lavoro dipendente retribuendole a prestazione fatture” chiedono, quindi, il ritiro della delibera n.37 e “di indire una selezione pubblica, nel pieno rispetto della legge 150/2000 conferendo l’incarico con contratto a termine di 12 mesi di “giornalista pubblico” come previsto dalla legge”. Brambilla dovrebbe, insomma, procedere al ritiro del bando perché non è in regola con la normativa che regola il settore.
(redazione@corrierecal.it)

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