Era difficile non volere bene a Roberto Iacobino. Figlio dell’alto Jonio, da ragazzo ballerino, aveva abbracciato la difficile strada dell’organizzazione dei concerti. Fu lui a portare Vasco a Cosenza, poi a Germaneto davanti a cinquecentomila persone e con la bella intuizione raccolta da Pino Gentile, Ligabue, Pino Daniele, Gigi D’Alessio e tanti altri. Era di destra, Roberto, ma aveva molti più amici a sinistra. Bizantino come la cultura jonica, intelligente, confusionario e generoso. Mi aveva raccontato oltre un anno fa tante cose della sua vita, riconfermando l’amore verso la splendida moglie e la sua famiglia. Guascone e anche un po’ pigro, Roberto era geniale. Pensare di portare gratis la più importante rockstar italiana davanti a centinaia di migliaia di persone era una follia. Rosario Calvano, allora direttore della protezione civile, fece un lavoro incredibile. Roberto amava Cariati. Il mare. Oggi, come quella meravigliosa canzone di Lucio Dalla, è “solo in mezzo al blu “, magari starà già scherzando con Pino Daniele, senza più preoccuparsi di biglietti. Posti in piedi in Paradiso.
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