REGGIO CALABRIA Sono 126 le nuove cause introdotte nel 2023 con un aumento di 17 procedimenti rispetto al 2022; 121 le cause decise, con un decremento di 16 decisioni e 134 le cause pendenti al 31 dicembre 2023. Sono i numeri dell’attività del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro, illustrati nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario 2024, dal vicario giudiziale mons. Vincenzo Varone, presenti tutti i vescovi calabresi guidati da mons. Fortunato Morrone, presidente della Conferenza Episcopale calabra e mons. Claudio Maniago, arcivescovo della diocesi di Catanzaro-Squillace, rispettivamente ‘moderatori’ del Teic e del Teica. “Il lavoro svolto è stato intenso – ha detto Varone -. Il Tribunale ha dichiarato la nullità di 119 matrimoni, mentre in due procedimenti la nullità pretesa non è stata processualmente dimostrata. 6 le cause archiviate per perenzione, cioè per inerzia di una delle parti”. Tra i motivi di nullità, spicca, nel 60% dei casi trattati, il “grave difetto di discrezione di giudizio”, cui segue “l’esclusione della prole”, quindi, “l’esclusione dell’indissolubilità del vincolo”. Per Varone “si evidenzia in misura sempre crescente nelle nostre cause il fatto che molti nubendi si accostano alla celebrazione delle nozze con un idea ‘fantastica’ del matrimonio, senza avere maturità adeguata a considerare i loro impegni e le loro responsabilità nei confronti del coniuge e degli eventuali figli”. Un giudizio “all’interno del quale – ha aggiunto – non bisogna mai dimenticare che vi è un’umanità, che seppur bisognosa di conoscere la realtà nel suo dato sostanziale, va comunque tutelata e preservata, difesa e rispettata nella sua essenza”. Sono stati 6, i processi cosiddetti “breviores”, nei quali il Vescovo territorialmente competente ha emanato direttamente una sentenza di nullità. La durata media dei giudizi definiti – dalla domanda introduttiva fino all’esecutività della sentenza – è stata 18 mesi. Inaugurato anche l’Anno giudiziario 2024 del Tribunale ecclesiastico interdiocesano calabro di appello (Teica), istituito in Calabria nel 2021 dopo la riforma introdotta da Papa Francesco, sul quale ha relazionato il vicario giudiziale mons. Erasmo Napolitano.
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