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Sempre più anziani truffati con la tecnica del finto incidente stradale: nel Reggino boom di casi – VIDEO

Il tenente Verri al Corriere della Calabria: «Fanno leva sui sentimenti più profondi. Ecco i consigli dell’Arma per difendersi»

Pubblicato il: 30/01/2024 – 8:02
di Mariateresa Ripolo
Sempre più anziani truffati con la tecnica del finto incidente stradale: nel Reggino boom di casi – VIDEO

LOCRI Le strategie sono varie, ma la tecnica più comune adottata nelle sempre più frequenti truffe agli anziani è quella in cui un malvivente si presenta alla propria vittima fingendosi appartenente alle forze dell’ordine, riferendogli che il proprio figlio o un prossimo congiunto sarebbe in stato di arresto per aver causato un incidente stradale e la sua liberazione sarebbe subordinata al pagamento di una somma di denaro. Dopo aver catturato l’attenzione della vittima, sotto la sua abitazione si presenta un complice sotto le spoglie di un avvocato che ha la funzione e il compito di prelevare la somma di denaro o in mancanza di liquidità prende gioielli in oro. Una tecnica che fa leva «sui sentimenti più profondi e viscerali dell’essere umano, quali l’amore di una mamma nei confronti dei propri figli o l’amore di una nonna nei confronti dei propri nipoti». Lo spiega ai microfoni del Corriere della Calabria il tenente Pierpaolo Verri, del Gruppo Carabinieri di Locri.

Casi in aumento: boom nel periodo natalizio

I casi denunciati e le truffe sventate dalle forze dell’ordine sono in aumento, così come è sempre maggiore lo sforzo da parte dell’Arma per sensibilizzare su un tema che va a colpire una fascia debole e spesso priva di strumenti per difendersi. «Anche nel territorio della Locride, come nel territorio della provincia di Reggio Calabria, stiamo assistendo a una recrudescenza di questo odioso fenomeno, soprattutto a cavallo del periodo natalizio. La risposta dell’Arma dei carabinieri – afferma il tenente Verri – appena riceve la segnalazione e la denuncia di un’avvenuta o tentata truffa è immediata e a seguito di primi accertamenti e indagini preliminari coordinate dalla locale procura spesso riesce a individuarne gli autori. L’ultimo deferimento in stato di libertà risale a poco più di tre giorni fa».

Gli strumenti per difendersi

Il 112 è il numero da contattare se c’è il dubbio di essere bersaglio di malviventi per una possibile truffa. «L’Arma dei Carabinieri ha stilato un decalogo di buone prassi, buone regole per evitare di incappare nella rete di questi truffatori. Tra tutte queste – spiega Verri – mi sento di evidenziare la necessità di non condividere e fornire dati personali, sia riferiti a propria generalità, sia generalità dei prossimi congiunti o di figli o di nipoti, a soggetti che non si conoscono, né tanto meno inserirli su piattaforme internet. In secondo luogo mi preme sottolineare che mai nessuna forza dell’ordine contatterà i cittadini per chiedere il versamento e il pagamento di somme di denaro riferite a spese di giustizia, come nel caso descritto. In ultimo, sembra scontato, ma è necessario non aprire la porta agli sconosciuti, soprattutto a soggetti che riferiscono di essere appartenenti a forze dell’ordine e non vestono l’uniforme. Questo perché è assolutamente inusuale che le forze dell’ordine in attività di polizia si presentino presso le abitazioni dei cittadini senza vestire l’uniforme».

La campagna di sensibilizzazione

Sono diversi gli incontri che l’Arma dei carabinieri ha organizzato e continua a organizzare sul territorio per mettere in guardia gli anziani sul pericolo di cadere in questo genere di truffe. «L’Arma dei Carabinieri – conclude il tenente Verri – grazie alla sua articolata capillarità e alla fitta presenza di comandi attraverso i quali si avvale per assolvere le proprie funzioni di vicinanza al cittadino, specie in quei comuni dove la stazione dei carabinieri rappresenta l’unico presidio dello Stato, sta attuando una vasta e articolata campagna di sensibilizzazione organizzando vari incontri presso parrocchie, istituti scolastici o centri per anziani con la principale finalità di rendere il cittadino consapevole non solo delle modalità attraverso le quali questi truffatori perpetrano questi odiosi reati, ma soprattutto per diffondere messaggi e utili consigli per evitare di incappare nella rete di questi truffatori». (m.ripolo@corrierecal.it)

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