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Cosenza, un «pronto soccorso sociale» per assistere e curare le fasce più deboli

Il servizio voluto dal Comune con risorse del Fondo Povertà durerà 5 mesi (prorogabili) ed è stato affidato alla cooperativa Adiss Multiservice

Pubblicato il: 31/01/2024 – 15:44
Cosenza, un «pronto soccorso sociale» per assistere e curare le fasce più deboli

COSENZA «Un pronto soccorso sociale» che si occupa dei soggetti fragili bisognosi di cura, tutela e assistenza: è stato presentato così, questa mattina a Palazzo dei Bruzi, il progetto “PIS – Pronto Intervento Sociale”  che prevede importanti attività e azioni destinate a tutto l’Ambito Territoriale Sociale n.1, del quale la città di Cosenza è capofila, per «dare immediate risposte alle emergenze sociali che quotidianamente si presentano sul territorio, coadiuvando e supportando il lavoro del settore Welfare e dei Comuni appartenenti all’ATS».
L’obiettivo è cercare di dare risposte ai bisogni primari – su tutti quelli abitativi e di salute – per le fasce sociali più deboli, «che si allargano sempre di più soprattutto dopo il Covid» ha commentato il sindaco Franz Caruso. Il servizio voluto dall’amministrazione comunale con risorse del Fondo Povertà durerà cinque mesi ma lo stesso Caruso ha dichiarato che «l’augurio è quello di rendere il servizio stabile. In ogni caso oggi è un giorno importante perché partiamo con il primo di una serie di interventi previsti nel 2024 nel settore welfare».
Affidataria del servizio è la Cooperativa sociale “Adiss Multiservice” (nata vent’anni fa e da 15 attiva a Cosenza) che dispone di collaudate professionalità e competenze nel settore. All’Adiss è stato affidato il compito di allestire una centrale operativa mobile di pronto intervento della quale fa parte un’équipe multidisciplinare, reperibile H24, formata da una coordinatrice (Rosaria Giorno), una educatrice (Erica Guido), un’assistente sociale (Serena Viapiana), uno psicologo, un mediatore sociale e culturale (Antonella Vilardi) e due autisti/Oss (Mariano Cosentino e Francesco De Santis). Figure che opereranno in sinergia con vigili urbani, chiesa, forze dell’ordine, farmacie e servizi socio-sanitari.
La Centrale Operativa, attiva h24 dispone di due numeri telefonici dedicati: 329 6907223 oppure 329 6549316.  Tra i servizi garantiti dal PIS sono contemplati: i servizi di supporto abitativo, come sistemazioni alloggiative o la sanificazione di ambienti domestici; i servizi alla persona, come l’acquisto di beni di prima necessità e l’emergenza freddo/caldo; i servizi di supporto al benessere e alla salute, come la consegna di farmaci a domicilio o il trasporto locale.
«Il servizio di Pronto Intervento Sociale – ha sottolineato il sindaco Caruso – è una delle risposte delle nostre istituzioni e dei Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di cui Cosenza è capofila, ai bisogni ed alle emergenze delle fasce di popolazione più fragili. Garantire alle persone in difficoltà un aiuto concreto h 24 significa farsi carico e prendersi cura di quelle concrete necessità che sono molto spesso generate da emergenze legate allo stato di solitudine e all’esclusione sociale. Grazie al lavoro svolto dal settore welfare del nostro Comune, in pieno accordo con gli altri comuni dell’Ambito, con le forze dell’ordine del territorio e con le associazioni di volontariato, siamo riusciti a dare corpo ad una vera e propria rete di solidarietà che intendiamo portare avanti attivando a più livelli tutte quelle sinergie necessarie a conseguire l’obiettivo del benessere dei cittadini, soprattutto quelli meno fortunati: non dobbiamo lasciarli  indietro».
«Il PIS – ha sottolineato l’assessore al welfare Veronica Buffone – rappresenta un servizio aggiuntivo che rafforza il lavoro che il settore welfare già svolge abitualmente nella gestione delle emergenze sociali. Il servizio ed il team cui il Pronto Intervento Sociale è affidato, sono una sorta di  prolungamento delle politiche sociali dell’Ambito, nato per dare un feedback immediato a tutta una serie di emergenze che potrebbero verificarsi. Il team di pronto intervento sociale sarà a completa disposizione delle forze dell’ordine e delle associazioni di volontariato che operano sul territorio quale punto di riferimento della gestione dell’emergenza».
«Il Pronto Intervento Sociale – ha poi specificato l’avvocato Aldo Longo, presidente della Cooperativa Sociale “Adiss Multiservice” – interviene in situazioni di improcrastinabilità dei bisogni vitali e primari delle persone, il cui soddisfacimento non può essere rinviato a “domani”. Le situazioni nelle quali si è chiamati ad intervenire richiedono risposte rapide, tempestive, quasi provvidenziali e questo fa sì che i professionisti che vi operano abbiano un’elevata capacità di gestione, anche delle proprie emozioni. Ecco quindi che l’Adiss, anche in virtù della propria esperienza, mette in atto un sistema a stella, dove il nucleo (ovvero la centrale operativa con i suoi professionisti) si collega con tutti i sistemi dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari del territorio. Risulta essenziale, pertanto, il lavoro di rete e con la rete, in primis con i professionisti dell’Ambito territoriale di Cosenza e poi con tutte le strutture ed i servizi del territorio».
Longo ha aggiunto che l’obiettivo del servizio è anche la «prevenzione» di «fenomeni e situazioni che altrimenti rischierebbero di sfociare in altro»: dalle donne vittime di violenza con figli per cui prevedere la presa in carico immediata ai senzatetto, dai disabili agli anziani, dagli stranieri ai minori non accompagnati.
Alla presentazione del progetto hanno preso parte anche la dirigente del Settore Welfare, Matilde Fittante («Bisognerà trovare soluzioni veloci e spesso difficili per imprevisti ed emergenze – ha commentato – la peculiarità del nostro settore rispetto ad altri è che non sempre c’è la possibilità di programmare»), Alessandra Trecroci, responsabile del progetto per il Settore Welfare del Comune e Rosangela Pepere, responsabile del progetto per conto dell’Adiss Multiservice: «Si tratta di un servizio nuovo – ha spiegato Pepere – anche su scala nazionale, essendo riferito ai Leps del triennio 2021/2023. È così che il terzo settore sopperisce alla mancanza di servizi: si tratta di un sistema a stella che vede la centrale operativa al centro coi due numeri di telefono da contattare, e l’équipe a fare da supporto arrivando dove necessario alla presa in carico emergenziale. Avremo bisogno di persone che segnalino situazioni di emergenza e in questo modo daremo vita a un vero e proprio osservatorio sul bisogno che, grazie all’analisi dei dati, permetterà al settore Welfare di prevenire e programmare laddove ce ne sarà l’esigenza», ha concluso.

Il progetto PIS rientra nel Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà per il triennio 2021/2023 ed è finanziato dal Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, istituito dalla legge di stabilità 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n.208 articolo 1, comma 386). Il Fondo è destinato a garantire il graduale raggiungimento dei Leps, Livelli essenziali delle prestazioni sociali professionali. (euf)

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