ROMA Escono nuovi dettagli e sorgono altri dubbi sul rimpallo di competenze e responsabilità tra Italia e Frontex per quanto riguarda il naufragio di Cutro che nel febbraio 2023 costò la vita a 94 migranti (esclusi i dispersi). E’ quanto emerge in un articolo pubblicato dal quotidiano La Stampa. «Al momento dell’avvistamento del barcone, nella centrale di sorveglianza dell’agenzia a Varsavia c’erano anche due ufficiali italiani e nessuno dei due ha comunicato che il caso fosse di particolare interesse». «Quando Frontex – continua il giornale torinese – ha deciso di non classificare l’avvistamento come situazione di pericolo, «non c’è stata alcuna obiezione» da parte degli italiani presenti nella sala, «né c’è stata la richiesta di fare ulteriori accertamenti». Il terzo dubbio arriva subito dopo il naufragio, «quando è stata decretata l’operazione di ricerca e soccorso, Frontex ha offerto la disponibilità di un aereo per perlustrare la zona, ma «non è stata ricevuta alcuna risposta scritta». Il quarto dubbio: «a posteriori, Frontex ha chiesto all’Italia informazioni sull’attività di monitoraggio intrapresa dopo la segnalazione, ma anche in questo caso non sono arrivate risposte». Tutti questi elementi, riporta La Stampa, sono «sono contenuti in un rapporto del 17 novembre scorso redatto dall’ufficio per i diritti fondamentali di Frontex che il giornale ha potuto visionare. Il documento evidenzia che, dopo la segnalazione dell’imbarcazione, l’Italia avrebbe dovuto «imperativamente» avviare un’attività di «monitoraggio o persino di assistenza» perché, pur in assenza di segnali di un pericolo imminente, «casi come questo possono degenerare rapidamente in una situazione di emergenza». Sulle attività intraprese o meno dalle autorità italiane in seguito alla segnalazione da parte dell’agenzia, Frontex spiega di non avere elementi per giudicarle proprio perché non sono state fornite le informazioni richieste. Per questo spera che l’indagine della magistratura «porterà chiarezza». I nomi e la funzione dei due “esperti” italiani citati nel documento sono stati protetti da “omissis”, ma secondo fonti di Frontex citate da “Euractiv” si tratterebbe di un ufficiale della Guardia di Finanza e uno della Guardia Costiera. Il documento ripercorre tutti i momenti-chiave di quella tragica notte, a partire dalla segnalazione dell’imbarcazione avvistata dall’aereo “Eagle 1” alle 22.26 del 25 febbraio 2023.
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