ROMA Niente lettori cd o digitali a disposizione di un recluso al 41 bis. A deciderlo è la Cassazione, che ha accolto il ricorso presentato dal Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, che aveva impugnato la decisione del Tribunale di sorveglianza di concedere al boss Gerlandino Messina, già a capo della mafia agrigentina, arrestato nel 2010 e condannato all’ergastolo per vari omicidi, di concedere di poter comprare un lettore musicale. «In tema di regime penitenziario differenziato del 41bis – dicono gli ermellini – debba ritenersi legittimo il provvedimento dell’Amministrazione penitenziaria di diniego di autorizzazione all’acquisto ed alla detenzione di compact disk musicale e dei relativi lettori digitali qualora non sia possibile assicurare la messa in sicurezza di detti dispositivi in termini di impiego di risorse umani e materiali».
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