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Cosenza-Rende-Castrolibero, continua la raccolta firme contro la fusione

Elaborato un documento intitolato “No alla città unica sì alla città policentrica”, che contiene punto per punto le principali motivazioni

Pubblicato il: 01/02/2024 – 7:31
Cosenza-Rende-Castrolibero, continua la raccolta firme contro la fusione

COSENZA Nuovi banchetti per la raccolta di firme contrarie alla fusione Cosenza- Rende-Castrolibero sono stati organizzati dal Comitato per la Città Policentrica: sabato 3 febbraio a Cosenza in piazza Kennedy, dalle 10:00 alle 13:00, domenica 4, nella piazza S. Maria di Donnici Inferiore, dalle 10:00 alle 13:00. Altri banchetti seguiranno nei prossimi fine settimana. Il Comitato per la Città Policentrica ha elaborato un documento FAQ, intitolato “No alla città unica sì alla città policentrica”, in cui si confutano punto per punto le principali motivazioni a favore della città unica e si propone un diverso modello di sviluppo dell’area urbana fondato sulla centralità di Cosenza, «da sempre – si fa rilevare – punto di riferimento dei 30 Comuni che formano l’area di cintura. Il consolidamento dello squilibrio a Nord dell’area urbana, determinato dalla minacciata fusione, avrebbe, infatti, – secondo i promotori – come conseguenza l’emarginazione di Cosenza, con ulteriori gravi danni per il suo centro storico». Questi i principali punti del documento. «Il finanziamento di 150 milioni di euro per il Comune unico – si fa rilevare – è del tutto aleatorio. Non è vero che ci saranno risparmi derivanti dalla riduzione delle “poltrone” perché oltre i 100.000 abitanti aumenteranno le retribuzioni del Sindaco, degli Assessori e dei Consiglieri e saranno istituiti tre Municipi. I Comuni interessati dalla fusione sono stati del tutto esautorati e il referendum previsto dalla proposta di legge regionale è una presa in giro in quanto puramente consultivo e indetto a decisione già assunta. Non è vero che esiste già di fatto la “Città unica”: è solo una somma anonima di più agglomerati, diversi per nascita e qualità urbana, una città spaghetto, lunga, stretta e ingestibile. E’ necessaria – si fa rilevare – la gestione associata dei servizi essenziali, a cominciare da sanità, ambiente e trasporti, che va realizzata attraverso un’Unione dei Comuni non limitata a Cosenza, Rende e Castrolibero, ma estesa a Sud».

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