COSENZA Nessuna intenzione di pagare la “tassa non dovuta”, ma la preoccupazione per l’incolumità dei propri cari spinge il campione del mondo e allenatore del Marsiglia, Rino Gattuso, a spedire in Calabria un suo fidato – tale «Tedesco» – per pagare quanto dovuto e chiudere la pratica. E’ quanto emerge dagli atti dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Aldo Abbruzzese, 51 anni, presunto appartenente alla criminalità organizzata e Mustapha Hamil, marocchino, entrambi accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti della famiglia Gattuso. Due le auto incendiate a Ida Gattuso, sorella dell’ex calciatore, e due le denunce presentate in questura. E poi quel sospetto che conduce ad Aldo Abbruzzese. Gli investigatori lo intercettano e grazie ad alcune conversazioni con Hamil, ricostruiscono quanto accaduto. La presunta richiesta estorsiva, i 3.000euro da versare e l’intervento di un intermediario per chiudere la questione (qui i dettagli).
«Tuo padre?» «Ma tu pensi che il motivo sia sempre lo stesso quello di allora?». E’ una donna, amica di Ida Gattuso a suggerire alla sua interlocutrice il motivo dietro l’incendio delle sue due vetture. Il riferimento è al mancato pagamento dell’estorsione richiesta. «Che ancora lui non ha ceduto e quindi di conseguenza», dice Ida Gattuso che conferma all’amica: «non ha pagato, non ha pagato mio padre ancora». Di contro, la fidata consigliera della Gattuso, sosteneva che, in cuor suo, aveva compreso che il motivo di tutto il dramma che la sua interlocutrice stava vivendo poteva essere ricondotto a quello: «lo avevo capito che era quello il motivo». L’amica della vittima degli atti incendiari ricostruisce tutto con estrema lucidità. Ida Gattuso sarebbe stata “colpita” perché “anello debole” della famiglia. Il padre viveva in una sorta di fortezza recintata e videosorvegliata, dove qualsiasi iniziativa criminale sarebbe stata ben più complicata da attuare.
Chi può risolvere la questione? Chi può provvedere ad accontentate la richiesta di denaro? L’amica di Ida Gattuso fa «esplicito riferimento a Gennaro Gattuso, il quale poteva agire sul territorio per il tramite del suo uomo di fiducia meglio noto come il «Tedesco». L’interlocutrice della Gattuso sentenziava: «uhm allora praticamente è stato risolto tutto… l’amico di mio fratello…è andato là… ha risolto tutto… quindi ora non succederà più niente ok?». Ed ancora sullo stesso argomento: «Ma quindi è sceso in Calabria?», «si lo ha mandato mio fratello… è tutto a posto comunque».
(f.benincasa@corrierecal.it)
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