CATANZARO C’era una volta la memoria condivisa. C’era una volta anche la sinistra. Anche a Catanzaro. Anche l’omaggio a Giuseppe Malacaria, l’operaio (socialista) di Catanzaro ucciso il 4 febbraio 1971 da una bomba lanciata nel corso di una manifestazione antifascista, diventa un elemento di divisione di quella che era una grande area politica ma che adesso si va disperdendo in mille rivoli, nella logica di andare ognuno per seguire i fatti e gli interessi propri, non disdegnando però di sbattersi in faccia vecchie e nuove ripicche e vecchie e nuove incomprensioni, e di sgambettarsi a vicenda, secondo quella visione darwiniana delle cose che a sinistra evidentemente è dura a morire. Succede che per rendere omaggio a un simbolo antifascista come Malacaria in questo weekend, nel luogo teatro dell’uccisione di Malacaria, Piazzetta della Libertà nel pieno centro storico di Catanzaro, vengono organizzate due iniziative diverse e per certi versi contrapposte, pur avendo una radice politica comune, almeno nelle intenzioni. La prima ieri sera, poco prima di mezzanotte e comunque in anticipo rispetto al giorno della ricorrenza, sotto l’egida dell’amministrazione comunale, un’amministrazione di centrosinistra con tratti marcati di sinistra: a questa iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, anche il sindaco Nicola Fiorita e il presidente del Consiglio comunale Gianmichele Bosco. La seconda oggi, giorno della ricorrenza dell’uccisione di Malacaria, organizzata da Potere al Popolo e da Unione Popolare. Potere al Popolo e Unione Popolare senza tanti giri di parole sostengono che l’iniziativa istituzionale sia stata anticipata proprio per fare un dispetto a loro. Chissà. Solo punti di vista. Certo la tempistica – la manifestazione istituzionale promossa il giorno prima della ricorrenza e poco prima di mezzanotte, quando magari la si poteva fare in un orario diverso o anche oggi – è un po’ strana, e alimenta il sospetto di una corsa alla primogenitura. E alimenta l’immagine di due mondi così vicini, un tempo, e così lontani, oggi. E proprio in una fase storica nella quale il tema dell’antifascismo è tornato di grandissima attualità. Ma a sinistra piace dividersi. Citando il Nanni Moretti della torta sacher, citando cioè uno che di cose di sinistra e di contraddizioni e della sinistra ne sa forse più di tutti: «Continuiamo così, facciamoci del male». (a. c.)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x