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IL CONTRIBUTO

«Protesta degli agricoltori colpa del furore ideologico della sinistra»

La legge sul ripristino della natura, proposta nel giugno 2022 dall’esecutivo di Bruxelles, mira a invertire il drastico declino degli ecosistemi europei ed è un pilastro fondamentale del Green De…

Pubblicato il: 05/02/2024 – 11:09
di Alfredo Antoniozzi*
«Protesta degli agricoltori colpa del furore ideologico della sinistra»

La legge sul ripristino della natura, proposta nel giugno 2022 dall’esecutivo di Bruxelles, mira a invertire il drastico declino degli ecosistemi europei ed è un pilastro fondamentale del Green Deal. Si tratta di un pacchetto onnicomprensivo di iniziative politiche che mira a portare l’UE sulla strada della neutralità climatica entro il 2050. Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi. Fratelli d’Italia ha votato contro nelle sedi europee con il nostro rappresentante Denis Nesci. Coperti dalle norme di ripristino anche i terreni agricoli, su cui gli Stati dovrebbero attuare misure volte a raggiungere tendenze crescenti-in almeno due di tre indicatori: l’indice delle farfalle delle praterie, la quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche ad elevata diversità e lo stock di carbonio organico nel suolo minerale delle terre coltivate. Flessibilità viene garantita ai governi per riumidificare le torbiere: il testo fissa obiettivi per ripristinare il 30 per cento delle torbiere drenate ad uso agricolo entro il 2030, il 40 per cento entro il 2040 e il 50 per cento entro il 2050, anche se gli Stati membri fortemente colpiti potranno applicare una percentuale inferiore. Le misure per migliorare le condizioni delle foreste saranno obbligatorie, in particolare aumentando il numero di specie arboree presenti in esse e la loro resilienza ai cambiamenti climatici. A preoccupare il settore primario è, soprattutto, la reintroduzione dell’articolo 9 in merito agli ecosistemi agricoli  con l’impegno degli Stati membri a mettere in atto le misure di ripristino necessarie per migliorare la biodiversità – che metterebbe a rischio l’approvvigionamento alimentare. L’accordo non ha rispettato il mandato parlamentare che chiedeva l’esclusione dell’articolo 9 a tutela della superficie agricola e della produttività. L’introduzione di un meccanismo d’emergenza a compensazione del suddetto articolo, che prevede la sospensione degli obiettivi per gli ecosistemi agricoli in circostanze eccezionali, non può essere considerato soddisfacente e non fa che riconoscere implicitamente i gravi rischi di questa normativa. Quello che succede ha colpe specifiche e ha visto sempre il gruppo ECR e gli europarlamentari di Fratelli d’Italia schierarsi a fianco degli agricoltori.
*Vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera

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