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Carcere di Rossano, la polizia penitenziaria scopre Smartphone e microcellulari

Il sindacato Sinappe rende noti i risultati di una maxioperazione nella quale sono state rinvenute anche droga e armi

Pubblicato il: 06/02/2024 – 20:43
Carcere di Rossano, la polizia penitenziaria scopre Smartphone e microcellulari

CORIGLIANO ROSSANO “Ha avuto inizio alle prime ore dell’alba di oggi la maxi operazione di Polizia penitenziaria all’interno della Casa di Reclusione di Corigliano-Rossano durante la quale sono stati rinvenuti innumerevoli telefoni cellulari del tipo Smartphone e microtelefoni, auricolari senza fili, caricabatterie, droga e armi rudimentali. Da alcune prime informazioni pare che il dato impressionante sia dovuto alla quantità di quanto rinvenuto e dall’abilità con cui erano stati occultati. Nonostante la previsione di reato per ingresso e detenzione illecita di telefoni nelle carceri, per il quale il codice penale oggi prevede una pena che va da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra diminuire. Lo scrive il sindacato Sinappe in una nota. “Da sempre il Sinappe – prosegue la nota a firma del vicecoordinatore Cristina Busà – è vicino alle innumerevoli problematiche del Penitenziario di Rossano, ma certamente nulla poteva lasciar presagire una possibilità di tale entità: il personale di Polizia penitenziaria necessita di sostegno, di idonei supporti tecnologici che consentano di operare in sicurezza, schermature che rendano impossibile la comunicazione con l’esterno; l’augurio più grande che si possa fare è che l’Amministrazione prenda atto di quanto rinvenuto e che si accendano i riflettori sul Penitenziario di contrada Ciminata in considerazione, soprattutto, della tipologia dei detenuti che vi sono ristretti” Il plauso del Sinappe va ancora una volta ai colleghi intervenuti dai diversi penitenziari della regione, per la professionalità, per l’attenzione e la costante dimostrazione di essere garante della legalità all’interno degli istituti penitenziari”.

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