LAMEZIA TERME Vibo Valentia laboratorio del campo largo del centrosinistra, o comunque del campo largo a trazione Pd-M5S. Mentre a Roma i leader dei due partiti, Elly Schlein e Giuseppe Conte, ancora si rincorrono senza mai concretizzare, in Calabria l’alleanza tra democrat e pentastellati registra segnali più concreti rispetto al quadro nazionale. Due recentissimi passaggi testimoniano questo dialogo sempre più fitto: la presentazione delle liste per le elezioni provinciali di Vibo valentia, con una lista che raggruppa Pd e Movimento 5 Stelle, e la sempre più nitida convergenza degli stessi 5 Stelle verso la candidatura a sindaco del democrat Enzo Romeo alle Comunali del capoluogo ipponiate. Sono sicuramente due fatti significativi, sul piano politico, e due ulteriori passi avanti nella costruzione del campo largo del centrosinistra in Calabria, dopo i passi avanti già sanciti in altre occasioni, dalle Regionali 2021 alle ultime Amministrative di Cosenza e Catanzaro.
Ovviamente, è un campo ancora work in progress, come del resto ha fatto intendere ieri nel corso dell’assemblea regionale del Pd sempre a Vibo – e non a caso a Vibo, evidentemente – il segretario dei dem calabresi Nicola Irto, che nel suo intervento ha in sostanza auspicato una maggiore rete delle forze progressiste, nelle quali sono ricompresi ovviamente anche Sinistra Italiana e il Partito socialista. Certo, ad aiutare il processo è anche l’agenda politica, l’attualità del dibattito, con l’autonomia differenziata che sta diventando il fil rouge che tiene insieme tutti il centrosinistra e tutte le componenti non prettamente partitiche che gravitano in questo campo, come Cgil e Uil e alcuni movimenti come Cambiavento del sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita. Un tema, l’autonomia differenziata, che sembra essere diventato anche il collante tra il Pd e il cosiddetto “partito dei sindaci”, negato a parole ma confermato nei fatti, che sempre ieri a Vibo Valentia, all’assemblea dem, ha visto sfilare lo stesso Fiorita e il sindaco di Cosenza Franz Caruso e che si va sincronizzando sulla linea del centrosinistra per così dire “ufficiale”. Certo, mancano ancora tanti passaggi, a esempio in Consiglio regionale, dove spesso anche Pd e M5S non sono andati in sintonia, così come le altre forze di centrosinistra presenti a Palazzo Campanella, come DeMa che si è scisso dopo l’addio di Antonio Lo Schiavo, importante esponente del centrosinistra che però a Vibo alle Provinciali non è con il centrosinistra come invece sarà alle Comunali. Sotto questo aspetto il test di domani – il rinnovo dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale – sarà parecchio indicativo della nascita o meno di un asse davvero di ferro e non solo episodico tra Pd e M5S. Un passaggio dunque importante ai fini della costruzione in Calabria del campo largo e progressista: un campo che invece non ricomprenderà Azione, che alla Regione è con la maggioranza di centrodestra e che nelle ultime tornate elettorali si è candidata e si candiderà in autonomia ma senza strizzare nemmeno un occhio al centrosinistra. (a. cant).
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x