LAMEZIA TERME «Nonostante la nostra protesta del 31 gennaio, la presenza di altri pochi soggetti, contrari, probabilmente o “casualmente” ha fatto sì che l’emendamento sia stato ritirato e rinviato lasciandoci nel marasma più totale. Abbiamo a questo punto, con una p.e.c. ufficiale, chiesto alla Regione Calabria la sospensione della Legge regionale 38/2023, per dialogare poi in sede di commissioni con il comparto funerario e dunque il territorio – come descritto in premessa della Legge 38/2023 sulla funeraria -, ma ancora la Regione Calabria, nonostante tutto, non ci risponde. Più passa il tempo più danni la stessa sta causando ai piccoli esercenti dell’attività funeraria calabrese, che si troveranno in difficoltà sulla burocrazia assurda entro ogni 28 febbraio …, Case Funerarie irrealizzabili e Sale del Commiato fuori legge. In ogni caso continuiamo la nostra democratica protesta, la prossima manifestazione – che si terrà a brevissimo – sarà senza limiti avremo tutti i coloro che condividono questa problematica, nessuno escluso, iscritti, non iscritti e simpatizzanti». Lo afferma Giuseppe Triolo, presidente di FunerCalabria. Secondo Triolo «è ora di smetterla di criticare chi democraticamente, come noi, manifesta il proprio pensiero nella più totale legalità, non si può più stare a vedere bugie, mistificazioni e strumentalizzazioni contro chi manifesta e a “favore” di altri, questo non è un gioco a chi la spara più grossa, qui si discute della “vita” commerciale di tante piccole aziende, del pane quotidiano. Dopo aver letto articoli vari su quanto accaduto dinanzi al Consiglio regionale lo scorso 31 gennaio 2024 è giunto il momento di mettere i puntini sulle i. E’ stato scritto che la manifestazione svoltasi non aveva senso, che si è manifestato contro ciò che era stato chiesto dagli stessi manifestanti, che si è assistito ad uno spettacolo imbarazzante e ridicolo, ma di fatto l’unica cosa ridicola sono certi comunicati stampa incentrati sulle persone e non sui fatti. L’unica verità però è questa, basta bugie, dunque occorre fare un salto temporale e arrivare sino allo scorso agosto 2023 quando è stata approvata, in sordina e senza il coinvolgimento delle imprese operanti sul territorio, la legge regionale n. 38/2023 di modifica della legge regionale 29 novembre 2019, n. 48 (Disposizioni in materia funeraria e polizia mortuaria). Numerose imprese del settore funerario (non tutte certamente ma molte di esse che hanno il diritto di essere ascoltate) hanno manifestato in tutti i modi – legittimi e autorizzati – avverso la modifica legislativa che da subito è parsa irragionevole sotto vari profili. Il dissenso è stato portato anche dinanzi all’Autorità giudiziaria (TAR) ed è tuttora sub iudice e davanti l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato AGCM. E’ stato sottolineato che la novella legislativa è sovrabbondante ed inutile perché oltre a confermare i divieti precedentemente imposti, preclude altresì, in assenza di specifica ragione, all’impresa funebre di esercitare il c.d. servizio di ambulanza di trasporto privato. In altri termini, la nuova disposizione inibisce, in violazione di principi di rango costituzionale, alle imprese funebri l’esercizio di attività economiche libere quali il servizio NCC svolto con autoambulanze e quello di trasporto privato soggette alle regole della concorrenza. E’ stato rappresentato in sede giudiziaria che dette ultime attività avrebbero dovuto essere escluse dalla norma specie considerando che l’impresa che esercita il servizio di noleggio di ambulanza con conducente non si espone al rischio di commistioni con taluni servizi pubblicistici perché non ha rapporti con le strutture pubbliche o con il servizio sanitario nazionale. E’ stato fatto presente – rileva il presidente di FunerCalabrie – che il predetto rischio era già scongiurato dalla originaria formulazione del quarto comma dell’art. 7 della legge regionale della Calabria n. 48 del 2019 il quale prevedeva che le imprese funebri non potevano esercitare attività private in mercati paralleli relativi all’ambito cimiteriale ed al trasporto sanitario come servizio pubblico di emergenza dato in convenzione in ossequio a quanto evidenziato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Senza dilungarsi oltre nel merito della questione sottoposta al vaglio del Tribunale Amministrativo si evidenzia che l’interlocuzione con la Regione Calabria per far sì che la novella legislativa fosse modificata/integrata è proseguita anche fuori dalla sede giudiziaria. E’ stato predisposto specifico emendamento a firma del consigliere Pietro Raso che ha recepito le considerazioni sul servizio di trasporto privato e su altri aspetti oggetto della modifica legislativa (es. gestione di sala del commiato ecc.). Detto emendamento, dapprima portato in sede di discussione della I Commissione lunedì 29 gennaio 2024, è stato poi ritirato. Verosimilmente per la contestuale presentazione, da parte del consigliere Giuseppe Neri, della proposta di legge n. 264 che recepisce alcuni aspetti segnalati dalle imprese funerarie che manifestavano.Il Consigliere Raso ha però annunciato dinanzi alla I Commissione che la presentazione dell’emendamento a sua firma sarebbe stato presentato in sede di approvazione in Aula fissata per il 31 gennaio 2024, ma come temevamo infatti, nulla di fatto anche il 31 gennaio scorso, tutto rinviato e vanificati gli sforzi fatti fin qui! Ed ecco giunti alla data ed al motivo della manifestazione (vale a dire, 31 gennaio 2024) svoltasi dinanzi al Consiglio regionale. Non si è trattato di protesta contro il consigliere Neri come è stato scritto da chi si fa fautore e sostenitore della legge n. 38/2023. FunerCalabria ha sempre manifestato nel rispetto delle Istituzioni e dei suoi rappresentanti con i quali ha sempre dialogato, esponendo, in piena libertà, il proprio pensiero. Quello che si voleva dare era un segno: il sostegno all’emendamento a firma del consigliere Raso che ha recepito le voci di parte delle imprese funerarie che operano sul territorio, imprese che hanno pari diritto di essere ascoltate e di essere rappresentate. E’ vero sì che la proposta di legge 264, all’articolo 6, recepisce alcune richieste dei manifestanti (su tutte, si fa riferimento alla esternalizzazione della sala del commiato fuori dalla casa funeraria) ma detto recepimento è apparente per gli aspetti burocratici ivi correlati i quali di fatto rendono inattuabili le richieste ed inutilizzabili le sale del commiato poste all’esterno. Inoltre, nella proposta non vi è traccia della esclusione del servizio di trasporto privato, servizio svolto dalle imprese funebri nella maggior parte delle Regioni italiane. Chiedo a nome delle imprese funebri esistenti sul territorio calabrese – conclude Triolo – che legittimamente manifestano contro una modifica legislativa ritenuta illegittima di avere rispetto per chi esprime il proprio pensiero. Mi rivolgo alla politica, ai consiglieri tutti e al presidente Occhiuto e al presidente Mancuso affinché vogliano ascoltare le voci di tutti gli operatori del settore».
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