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Beach soccer, il catanzarese Corosiniti: «Anche senza di me Italia può andare lontano»

Ha vestito la maglia Azzurra per oltre 15 anni: «Seguirò il Mondiale da casa. Zurlo? La fascia di capitano resta in Calabria»

Pubblicato il: 08/02/2024 – 12:43
Beach soccer, il catanzarese Corosiniti: «Anche senza di me Italia può andare lontano»

CATANZARO Ha vestito la maglia Azzurra per oltre 15 anni collezionando 263 presenze, ha partecipato a 7 Mondiali e indossato la fascia di capitano. Per tutto questo, Francesco “Ciccio” Corosiniti è considerato uno dei grandi totem del Beach soccer italiano. Catanzarese, attualmente responsabile tecnico del Cft di Cosenza, Corosiniti è legato in maniera indissolubile all’azzurro. «Vestire la maglia dell’Italia e giocare i Mondiali sono state le esperienze più belle della mia vita. La Coppa del Mondo, in particolare, ha un fascino indescrivibile e inarrivabile», racconta senza mezzi termini l’ex capitano dell’Italia, ora allenatore, a 7 giorni dall’esordio dell’Italia contro gli Stati Uniti (giovedì 15 alle 12.30 in diretta su RaiSport). «Ho giocato fino a quanto il mio corpo ha detto basta. Negli ultimi 7-8 anni di carriera ho sofferto tanto per gli infortuni, era arrivato il momento di fermarmi». Adattarsi a una nuova vita non è mai facile, ma il percorso della seconda avventura di Corosiniti è cominciato col “botto”. Al primo anno su una panchina – e che panchina – Francesco ha vinto lo scudetto col Viareggio Beach soccer. Lo stesso Viareggio che “dà” alla Nazionale 5 giocatori (Carpita, Bertacca, Genovali, Fazzini e Remedi, ndr). «È stata una grande responsabilità, ma nello sport bisogna sempre dimostrare e devo farlo ora anche da allenatore. Ho avuto la fortuna di allenare grandi giocatori, molti di loro adesso saranno impegnati in una sfida straordinaria come il Mondiale, sono sicuro che faranno molto bene».

Corosiniti seguirà gli Azzurri dalla sua Catanzaro

Seppur dalla sua Catanzaro, Corosiniti non mancherà di certo di seguire gli Azzurri: «Non ho dubbi sulla qualità della nostra squadra, siamo forti – analizza -. Sarà fondamentale vincere subito la prima e passare il girone. Arrivati a quarti e preso il ritmo con una competizione così serrata, possiamo diventare un problema per chiunque: più andremo avanti, infatti, più potremo crescere di condizione e convinzione. Conosco bene Del Duca, ci sentiamo spesso, sono sicuro che arriveremo pronti e anche se può sembrare un girone non impossibile, in cui siamo ritenuti favoriti, non sarà affatto facile». Un’Italia giovane, con solo Carpita (1), Gentilin (1) e Zurlo (4) ad aver già giocato un Mondiale: «E io ne ho giocati 7, sono tanti, più di tutti loro insieme e questo mi fa sentire un po’ vecchio – sorride Corosiniti -. Se da una parte possiamo peccare di inesperienza con così tanti ragazzi all’esordio in una Coppa del Mondo, dall’altra hanno dalla loro la spensieratezza, un gruppo molto unito e giocatori che non soffrono di condizionamenti, non hanno paura di nessuno». Da un catanzarese all’altro, da Corosiniti a Zurlo, la fascia di capitano è rimasta in Calabria e a Catanzaro. «Sono molto felice che sia lui, è un mio conterraneo ed è bello che ci sia stato questo “ponte” ideale fra me e lui. Starà a Emmanuele, ormai esperto, trasmettere il senso di appartenenza a tutta la squadra. Siamo l’Italia e sarò il loro primo tifoso» chiude Corosiniti. A proposito di Zurlo, è stato uno dei 3 marcatori italiani nella vittoria degli Azzurri nel secondo test di Dubai contro il Senegal. L’Italia si è imposta 3-2 grazie al gol del capitano (il momentaneo 1-1 al minuto 11 del primo tempo), Alla e Casapieri, questi ultimi a segno nel secondo tempo quando gli Azzurri, a cavallo fra il 7’ e l’8’ hanno messo a segno l’accelerazione definitiva.

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