COSENZA «Numerosi Consigli regionali d’Italia stanno calendarizzando la discussione dei progetti presentati per la regolamentazione del fine vita. In Calabria c’è una sola proposta di legge, la n.77 della XII legislatura regionale, presentata il 23 giugno 2022, dal Partito Democratico. A distanza di quasi due anni ancora, però, non è mai stata discussa e giace nelle commissioni competenti. Chiediamo, dunque, all’attuale maggioranza di centrodestra se intende calendarizzare o meno tale proposta o se dietro l’inerzia si nasconde la volontà di non volere normare in questa legislatura un settore così rilevante per le sorti di migliaia di persone»: così Vittorio Pecoraro, segretario provinciale del Pd Cosenza, e Giuseppe Ciacco, consigliere provinciale eletto nel Pd (nella foto).
«Resistenze di carattere etico sono legittime e meritano una discussione all’interno delle forze politiche e del Consiglio Regionale, ma pensiamo sia imperativo che le strutture sanitarie pubbliche della Regione Calabria smettano di ignorare il tema e assicurino assistenza per un fine vita dignitoso, sereno e indolore delle persone malate in stato terminale o cronico, a seguito della loro decisione libera, consapevole, autonoma e informata. Inoltre, è fondamentale che su un tema cosi rilevanti il Presidente Occhiuto renda pubblica in modo netta e chiara la sua posizione. Così come già avvenuto in altre Regioni, il Consiglio Regionale della Calabria ha l’obbligo morale di occuparsi della questione, senza ulteriori rinvii. Questo ritardo è incompatibile con le urgenze che caratterizzano situazioni di sofferenza di tanti cittadini calabresi: per questo definire i tempi e le procedure, per come già delineate dalla Corte costituzionale, rappresenta un dovere improcrastinabile della Regione Calabria, affinché venga applicato un diritto sancito a livello costituzionale senza ritardi e pregiudizi per chi soffre», concludono il segretario Pecoraro e il consigliere Ciacco.
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