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il dibattito

Tra sit-in e tennis, le donne del centrodestra si accapigliano sull’autonomia differenziata

La leghista Minasi si allinea alla Loizzo contro l’azzurra Succurro. Il dato politico però è che si è aperto un “vulnus” nella coalizione

Pubblicato il: 08/02/2024 – 12:32
Tra sit-in e tennis, le donne del centrodestra si accapigliano sull’autonomia differenziata

LAMEZIA TERME Le donne del centrodestra calabrese litigano sull’autonomia differenziata. Nuova puntata della querelle tutta interna alla maggioranza di governo dopo che ieri sono volati gli stracci tra Rosaria Succurro, sindaco di San Giovanni in Fiore, presidente della Provincia di Cosenza e soprattutto – nel caso di specie – presidente dell’Anci Calabria, che ha annunciato una “rivolta” dei primi cittadini calabresi al Ddl Calderoli, e la parlamentare del Carroccio Simona Loizzo. Oggi interviene un’altra parlamentare salviniana, Tilde Minasi,  che si dice “molto dispiaciuta” per la presa di posizione di Succurro. Che, peraltro, apre chiaramente un “vulnus” nel centrodestra, se si considera che la Succurro è una dirigente di spicco di Forza Italia, il partito che più di tutti peraltro manifesta perplessità al disegno leghista dell’autonomia differenziata, come del resto fa intendere a cadenza quotidiana lo stesso leader azzurro Roberto Occhiuto. E che tra Forza Italia e Lega in Calabria ci sia una corsa all’ultimo voto anche in vista delle Europee è un dato che tutti gli analisti hanno già ampiamente delineato.

La polemica

A innescare questo fronte polemico dunque la Succurro, che ieri in qualità di presidente dell’Anci Calabria ha lanciato l’iniziativa pubblica “No alla divisione dell’Italia”, in programma il 13 febbraio a Cosenza. «Il punto è chiaro: non siamo affatto disposti ad accettare questo provvedimento ingiusto, irragionevole e gravato da evidenti incertezze, che creerebbe una frattura insanabile tra il Nord e il Sud, aumenterebbe le diseguaglianze già esistenti tra le due aree, ha sostenuto la Succurro. Attirandosi l’ira funesta di Simona Loizzo, che ci è andata giù pesantuccia, per la verità: «La politica decade per la qualità scadente delle argomentazioni di chi occupa ruoli istituzionali che non è in grado di governare… Il Sud ha bisogno di protagonismo, non è tempo di Masanielli con la gonna e di ‘muine’ neoborboniche. Alla donna di San Giovanni in Fiore che si adopera per cittadinanze onorarie a Sinner consiglio di dedicarsi a commentare il tennis. Almeno eviteremo di ascoltare castronerie allo stato brado». Con la collega di partito, anche se con toni decisamente più sobri, si allinea la senatrice della Lega Tilde Minasi (leggi anche qui): «Non so quali siano i motivi che spingono la presidente di Anci Calabria, Rosaria Succurro, a ergersi a capo della mobilitazione dei Comuni contro il Ddl Calderoli, ma sento di doverla invitare a capire meglio il disegno di legge contro il quale si sta schierando, in contrapposizione anche al suo stesso partito, e per questo – ha sostenuto Minasi – la invito a incontrarci per discuterne. Le barricate, nella sua posizione, sono davvero inconcepibili e non vorrei nascondessero altri intenti, di propaganda elettorale, più che di reale interesse per i cittadini». (a. cant.)

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