CATANZARO Un confronto su come la Zes unica per il Mezzogiorno possa e debba essere un’opportunità per la Calabria, a organizzarlo come parte pubblica della propria assemblea regionale Confcooperative Calabria in collaborazione con BCC Centro Calabria. La Zona economica Speciale è senz’altro un’opportunità, questa la tesi declinata sotto molteplici aspetti, ma occorre agire anche su elementi ulteriori. Dalla capacità di coordinare e rendere concreta la messa a terra di tutte le risorse disponibili e non solo quelle del PNRR, all’urgenza della semplificazione burocratica e amministrativa. Nel confronto a più voci la discussione sulla Zona economica speciale riferita al Mezzogiorno ha portato con sé, inevitabilmente, la riflessione sul tema dell’autonomia differenziata.
Ed è proprio in questa prospettiva che le considerazioni del presidente Svimez Adrianno Giannola sono articolate e nette. «Zes e autonomia differenziata sono temi in qualche modo collegati. Uno potrebbe anche vedere la Zes come merce di scambio, della serie voi approvate l’autonomia e noi vi diamo le cose strutturali, la Zes e non rompeteci più le scatole». Per Giannola «il problema non è l’autonomia in sé e la gente sarebbe bene che iniziasse a ragionarci sopra, c’è l’autonomia e va benissimo, c’è una legge di applicazione dell’articolo 119, rispettiamola e andiamo avanti. La legge – infatti – prevede i famosi livelli essenziali delle prestazioni ma questa autonomia prevista dal disegno di legge Calderoli è un trucco, di questo dobbiamo essere consapevoli. Perché non è l’autonomia secondo Costituzione, è piuttosto la costituzionalizzazione della spesa storica, esattamente quello che la legge Calderoli del 2009, la 42, diceva di voler eliminare». «Ed è un trucco – aggiunge Giannola – perché si dice che tutto quello che è legato ai Lep almeno per due anni non si tocca, perché non ci sono i soldi e non sono definiti. Ma tutto il resto – questo il richiamo del presidente Svimez – si tocca subito e questo poca gente lo ha capito. Non è la sanità, non è la scuola che il Nord ha già. Il resto sono le strade, le autostrade, gli aeroporti, la protezione civile, tutto ciò per cui non è specificata la necessità di rispettare i livelli essenziali delle prestazioni è infatti trasferibile oggi». Per Giannola la conclusione è presto detta «quando passa alla Camera questo disegno di legge, si attivano subito le intese per tutta una serie di materie di cui oggi non si discute. E quando l’intesa va in Parlamento non potrà essere emendata, è una legge rafforzata che può essere accolta o bocciata e non c’è la possibilità di referendum. Sono veramente preoccupato perché nessuno parla di ciò che c’è veramente dietro, si mette il carro davanti ai buoi perché i Lep non bloccano ma ritardano un pezzo che solo apparentemente è tutto. Invece il tutto viene subito messo in contrattazione e una volta raggiunta l’intesa se rispettiamo la categoria di legge rafforzata la situazione è inemendabile e irreversibile». (redazione@corrierecal.it)
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