COSENZA 20 squadre in meno e retrocessioni ridotte. È il piano strategico elaborato da Deloitte per il Figc che vuole riformare il calcio italiano. A rendere nota la notizia è stato Il Fatto Quotidiano che parla di documento ormai ufficiale e non più di indiscrezioni. Anche se lo stesso quotidiano diretto da Marco Travaglio tiene ad evidenziare come questo progetto in realtà sia «un restyling di facciata per ottenere nuovi favori dal governo, sgravi fiscali, scommesse, stadi. Nella speranza di risollevare il movimento, o almeno fingere di farlo». «Il punto di partenza – continua Il Fatto – è il numero di squadre: oggi sono troppe. Il taglio però sarà solo da 100 a 80, intervenendo esclusivamente sulla Serie C, che perderebbe un girone e sarebbe la vittima sacrificale, cancellata anche come entità politica (addio Lega Pro, accorpata alla Serie B) per dare più potere alla Serie A: continuerà a valere il 12%, ma con un 6% attribuito al calcio femminile (le proprietà spesso sono le stesse) di fatto arriverebbe al 18% (le altre: Serie B 12%, Dilettanti 30%, calciatori 19%, allenatori 9%, arbitri 2%)». La Figc avrebbe quindi fatto un passo indietro rispetto all’ipotesi di una serie A a 18 squadre. «Dunque – prosegue Il Fatto – Serie A e B ancora a 20, con un sistema di retrocessioni simmetrico e ridotto: solo due squadre scenderebbero direttamente, la terza con un play-off tra terzultima e quartultima di A, e terza e quarta di B. Ridotto anche il paracadute per le retrocesse (da 60 a 30 milioni), che aveva finito per falsare il torneo cadetto. Nuova formula per la Coppa Italia, con l’allargamento a tutti i club professionistici (in realtà in Inghilterra partecipano anche i dilettanti) e gara secca».
Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x