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L’ottava apparizione: 24 febbraio 1858

“È già la croce! Ma senza dimenticare mai che noi Cristiani non siamo dei musoni che si infliggono inutili umiliazioni: ‘Il mio giogo, infatti, è dolce e il mio carico leggerò; e così lo viveva an…

Pubblicato il: 10/02/2024 – 10:14
di Nunzio Raimondi
L’ottava apparizione: 24 febbraio 1858

“È già la croce! Ma senza dimenticare mai che noi Cristiani non siamo dei musoni che si infliggono inutili umiliazioni: ‘Il mio giogo, infatti, è dolce e il mio carico leggerò; e così lo viveva anche la piccola pastorella di Lourdes mentre la devozione per Nostra Signora si espandeva a macchia d’olio! Ogni nuovo mattino quel popolo orante si accresceva di pellegrini provenienti da tutto il circondario di Tarbes. E Bernadette era felice, che dico, spruzzava di gioia per la condivisione nella preghiera di quelle apparizioni! Giunti alla grotta la ‘bella Signora’ apparve di nuovo, ma il Suo sguardo si fece severo e, di conseguenza, anche il volto di Bernadette si rabbuiò. Seguì un’esortazione molto decisa, con un tono che la pastorella non aveva mai udito prima: ‘Penitenza! Penitenza! Penitenza! Pregate Dio per i peccatori! Bacerete la terra in espiazione dei peccati!’. Subito tornò alla mente dell’umile pastorella quello che la Vergine le aveva rivelato durante la terza apparizione: ‘Non vi prometto di rendervi felice in questo mondo ma nell’altro’. Ora la Signora chiedeva penitenza ed espiazione e lo chiedeva ‘per i peccatori’. Sicché la piccola veggente cominciò a sentire il peso d’un compito molto importante rispetto al quale non si sentiva in alcun modo adeguata. Ma si abbandonò alla volontà della Vergine, senza opporre alcunché e lo fece nel ‘modo’ stesso di Maria, senza cercare di capire, con un sì incondizionato. Questa docilità alla divina volontà in Bernadette ha riportato alla mia mente la domanda di Maria all’angelo Gabriele: ‘come è possibile? Non conosco uomo’. Ed al contempo, per converso, ho pensato all’incredulità di Tommaso o alle riserve di Zaccaria. Maria, pone la sua vita all’insegna del servizio al Signore affinché, attraverso di Lei, l’opera di Dio, che fino ad allora era stata opera invisibile e attesa, diventasse carne visibile in Gesù Cristo. La piccola pastorella di Lourdes ascolta l’esortazione a baciare la terra fetida di quella grotta, in espiazione per i peccati degli uomini e non batte ciglio; ripete senza indugio ai presenti il messaggio di Maria: ‘Pregate Dio per i peccatori!’. Ecco, nel rievocare quei momenti anche il mio cuore rimane turbato. Perché ‘penitenza’ vuol dire per me in primo luogo conversione, cambiare la mia prospettiva di vita abbandonando il peccato per tornare nello stato di grazia nel quale il Creatore mi ha costituito! Ma poi mi fermo un attimo e l’inquietudine pian piano degrada; e mi ricordo del salmo che ripetevo da ragazzo dal cuore intrepido: ‘Quanto amo la tua legge, Signore; tutto il giorno la vado meditando. Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici, perché sempre mi accompagna. Sono più saggio di tutti i miei maestri, perché medito i tuoi insegnamenti’.

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