CATANZARO Sale anche in Calabria il dibattito sul tema dell’autonomia differenziata, con furiose polemiche politiche che stanno contrapponendo il centrodestra e il centrosinistra ma che stanno creando frizioni e tensioni anche all’interno dello stesso centrodestra. E la Calabria si accinge a diventare una sorta di “laboratorio” sulla fattibilità del progetto, voluto dalla Lega e già approvato in Senato. Secondo quanto trapela da fonti accreditate, in settimana scenderà in Calabria la Commissione parlamentare per le questioni regionali, che dovrebbe tenere alcune audizioni nell’ambito di un’indagine conoscitiva che avrebbe ad oggetto “determinazione e attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali”: l’indagine avrebbe preso le mosse nei mesi scorsi con alcune audizioni in Parlamento e ora si sposterebbe sui territori. In Calabria – a quanto è dato sapere – la Commissione Regioni, che è una commissione bicamerale, dovrebbe audire rappresentanti istituzionali a vari livelli, tra cui il presidente della Regione Occhiuto, e inoltre le forze produttive, sociali e sindacali. Al centro dell’attenzione dunque il tema dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, la cui determinazione e soprattutto il cui finanziamento sono in realtà i nodi gordiani da sbrogliare nel dibattito sull’autonomia differenziata. Sono infatti in tanti, compreso lo stesso Occhiuto, comunque favorevole in linea teorica al progetto, a ribadire che senza il finanziamento dei Lep non ci potrà essere autonomia differenziata. Una posizione che ovviamente non è allineata a quella della Lega e in particolare del ministro Calderoli, per il quale l’autonomia differenziata non è un rischio ma un’opportunità per le regioni del Mezzogiorno come la Calabria. (c. a.)
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