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CREMA&AMAREZZA

Catanzaro, il talento di D’Andrea e le “frecciate” di Iemmello. Cosenza, continuità e rimpianti

Il giovane esterno giallorosso contro l’Ascoli ha spaccato la partita. Lupi al quarto risultato utile grazie a Tutino. Ma si potrebbe osare di più

Pubblicato il: 12/02/2024 – 7:10
Catanzaro, il talento di D’Andrea e le “frecciate” di Iemmello. Cosenza, continuità e rimpianti

Una vittoria pesantissima quella conquistata in rimonta al Ceravolo contro l’Ascoli. Un successo che avvicina il Catanzaro alla quota salvezza e che permette ai giallorossi di Vivarini di staccare il nono posto, attualmente occupato dal Brescia con 32 punti, 6 di distacco dalle aquile. Un successo figlio degli episodi, certo. L’espulsione di Valzania al 56’ ha cambiato l’inerzia della gara che fino a quel momento pendeva per i ragazzi di Castori. Decisivi anche i cambi operati da Vivarini. L’ingresso di Iemmello (lasciato precauzionalmente in panchina per una leggera influenza) e Petriccione in avvio di ripresa per Biasci e Verna ha offerto maggiore qualità alla manovra giallorossa. L’inserimento poi di D’Andrea ha letteralmente spaccato la partita. Tutto merito dell’esterno di proprietà del Sassuolo il gol del 2-2 arrivato su autogol di Bellusci. Dopo i 100 minuti contro i marchigiani appare eloquente quanto questa squadra non possa prescindere da alcuni giocatori. Il Catanzaro non può fare a meno nella stessa partita di gente come Ghion (che ancora ne avrà per qualche settimana), Vandeputte (che era squalificato) e Iemmello (lasciato inizialmente in panchina). Serve la loro qualità in campo. Si conferma, poi, la tendenza che vede il Catanzaro riuscire a segnare praticamente sempre (solo in 6 gare i giallorossi non hanno messo la palla in fondo al sacco) ma che al contempo li vede incassare almeno un gol a partita (anche in questo caso solo in 6 circostanze Fulignati non ha subito reti). È un Catanzaro che gioca e segna ma che, nonostante l’innesto di Antonini, decisivo sulle palle alte, ancora subisce tanto, forse troppo.

Crema: menzione speciale la merita proprio Luca D’Andrea. Poco utilizzato da Vivarini nella prima parte della stagione, dato addirittura in partenza nel mercato di riparazione, per il talentuoso esterno napoletano si aprono ora nuovi scenari. Il talento puro non era mai stato messo in dubbio, finora erano però mancate incisività e continuità. La prima è venuta fuori con grande prepotenza nella gara di sabato con ottime accelerazioni e dribbling sempre efficaci, oltre a valide palle messe in area. Sulla seconda dovrà essere bravo anche Vivarini.
Amarezza: ha lasciato amarezza, e non lo ha nascosto capitan Iemmello a fine gara, qualche mugugno avvertito sugli spalti nel momento più difficile della gara per le aquile. Avanti 1-2 e con l’uomo in meno l’Ascoli si è chiuso a riccio nella propria trequarti non lasciando varchi al Catanzaro. La manovra della squadra di Vivarini, fatta di una fitta trama di passaggi spesso all’indietro, è stata accompagnata da brusii e fischi che Iemmello ha apertamente criticato in sala stampa «Al mio gol sono corso sotto la Curva perché sull’1-2 solo loro ci incitavano. Non mi sembrano giusti i mugugni quando giochiamo palla indietro contro una squadra fisica ed esperta come l’Ascoli. Ricordo che siamo una squadra neopromossa che si trova al sesto posto con 38 punti. La Curva è l’unica a sostenerci sempre quando le cose vanno male». (Stefania Scarfò)

L’esultanza giallorossa dopo il gol del 3-2 di Iemmello

Tutino in doppia cifra e il blocco psicologico di Forte

Ormai a Cosenza sono tutti entrati nell’ottica rassicurante che l’obiettivo primario della squadra rossoblù non può essere altro che una tranquilla salvezza. Rispetto a inizio stagione quando gli ingaggi imprevedibili di Tutino, Forte, Mazzocchi e Canotto tutti insieme avevano portato gran parte della tifoseria a credere che quest’anno si potesse puntare in alto, oggi è severamente vietato fare voli pindarici in pubblico, anche perché, altrimenti, come ormai Fabio Caserta ripete ossessivamente una settimana sì e l’atra pure, si corre il rischio di farsi seriamente del male. Dunque che salvezza sia e ben venga l’1 a 1 conquistato sul difficile manto erboso del “Braglia” di Modena. E non importa se i “canarini” hanno affrontato i Lupi senza diversi elementi di primo piano. Ciò che contava e conta era non perdere, portare l’imbattibilità a quattro partite di fila e il vantaggio sulla zona playout a sette punti, grazie anche al successo in extremis del Catanzaro contro l’Ascoli. Premesso ciò, resta comunque la sensazione (e Modena lo ha dimostrato) che questo organico, pur avendo trovato faticosamente un suo equilibrio tattico, non sia ancora in grado di sfruttare tutto il suo potenziale tecnico. Che non vuol dire necessariamente puntare ai playoff o credersi da serie A, ma semplicemente non buttare al vento le occasioni vantaggiose che si presentano di volta in volta. A Modena il Cosenza, pur creando due buone occasioni da rete oltre al gol letteralmente inventato da Gennaro Tutino, a un certo punto ha evitato di affondare il colpo per non scoprirsi troppo e il fatto che il primo cambio di Caserta (con quella varietà di scelta che si ritrovava in panchina) sia arrivato solo all’81esimo minuto ne è una conferma.

Crema: ci ripetiamo da qualche settimana e va benissimo così: Gennaro Tutino è la luce di questo Cosenza. Il suo gol di testa ha evitato ai mille tifosi rossoblù presenti al “Braglia” una immeritata delusione. Lo scugnizzo napoletano è andato in doppia cifra, eguagliando il suo record di reti col Cosenza in serie B, ma non quello più alto raggiunto con la maglia della Salernitana (quota 13) nell’anno della promozione in serie A. Il tempo per fare molto meglio c’è tutto.
Amarezza: abbiamo già detto della sensazione che la rosa a disposizione di Caserta non riesca ad esprimere sempre tutto il suo valore. In questo discorso rientra anche e soprattutto Francesco Forte, i cui problemi psicologici appaiono più evidenti di quelli tecnici. Spesso viene da pensare cosa potrebbe accadere a questo Cosenza se l’avvocato romano riuscisse a sbloccarsi. A Modena, pur non brillando, la sua sola presenza in campo, fino a quando non è stato sostituito da Florenzi, ha tenuto la difesa avversaria in costante apprensione.
Tra le note amare questa settimana inseriamo anche Marras, l’altro indispensabile dei Lupi insieme a Tutino. L’ingenuità che ha portato alla sua espulsione, oltre a mettere in difficoltà i compagni nei minuti finali, gli farà saltare la difficile trasferta di Lecco. Peccato. (Francesco Veltri)

Gli oltre mille tifosi rossoblù presenti a Modena

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