ROMA L’evoluzione dell’export dei Poli tecnologici del Mezzogiorno è stata brillante: nei primi nove mesi del 2023 sono aumentate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente di 2,17 miliardi (pari a +59,4%); si tratta di un risultato nettamente superiore all’aumento rilevato a livello nazionale (+10,4%). Questo balzo è quasi interamente attribuibile al Polo farmaceutico di Napoli (+2,15 miliardi di euro), le cui esportazioni sono più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche gli altri poli tecnologici del Mezzogiorno sono cresciuti sui mercati esteri: Polo aerospaziale della Puglia (+23,7%, pari a +55 milioni), Polo ICT dell’Aquila (+12%, pari a 20 milioni), Polo ICT di Catania (+4,5%, pari a +30 milioni di euro) e Polo farmaceutico di Catania (+1,7%, pari a +2 milioni di euro). «Ancora una volta, il Sud dimostra la capacità di eccellere. E la principale mission del nostro Gruppo è il sostegno alle imprese del territorio in cui opera, soprattutto a quelle aziende che vogliono investire per migliorare la propria competitività su nuovi mercati e per governare i processi di transizione ambientale e digitale – ha affermato Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo -. Nel Mezzogiorno stiamo lavorando per favorire ulteriori insediamenti produttivi nella Zes, per la quale abbiamo elevato il plafond a 10 miliardi di euro e messo a punto un desk di consulenza specialistica. Resta prioritaria per Intesa Sanpaolo l’attenzione alle famiglie del territorio e al sociale».
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