BARI È Eugenio Palermiti, capo dell’omonimo clan del quartiere Japigia di Bari, il 69enne arrestato questa mattina dalla squadra mobile di Bari per diversi reati aggravati dal metodo mafioso. A darne notizia è Ansa. L’uomo è considerato il mandante di un agguato nei confronti di un suo coetaneo, gambizzato nel 2013. La vittima, incensurata e ben inserita «nel tessuto sociale cittadino», secondo gli inquirenti, nel corso degli anni «aveva concesso favori» a Palermiti, ma poi aveva deciso di smettere. L’uomo lavorava in un’agenzia di distribuzione di quotidiani ma, a un certo punto, aveva deciso di smettere di aiutare il capoclan. «Il rifiuto di continuare – secondo la polizia – aveva determinato propositi di vendetta, culminati nell’ordine di sparargli». Ma a Eugenio Palermiti sono contestati anche i reati di violenza privata e atti persecutori nei confronti di tre aspiranti collaboratori di giustizia. Il figlio di Eugenio, Giovanni, è in carcere e nel 2022 è stato condannato all’ergastolo, in primo grado, per l’omicidio di Walter Rafaschieri, ucciso nel quartiere Carbonara di Bari nel 2018.
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