COSENZA Non solo Pietro Pugliese. Prima e dopo l’udienza del processo Bergamini dedicata oggi all’ex collaboratore di giustizia che ha ribadito che il calciatore del Cosenza venne ucciso per essersi ribellato al calcioscommesse (leggi qui l’articolo), Donata Bergamini e l’avvocato di parte civile Fabio Anselmo hanno voluto denunciare pubblicamente un fatto a loro avviso increscioso: la presenza all’ingresso del tribunale, nel suo ruolo di guardia giurata per un’azienda privata, di Dino Pippo Internò, cugino di Isabella Internò, unica imputata del dibattimento con l’accusa di concorso in omicidio volontario pluriaggravato. A dire il vero, Dino Pippo, salito sul banco dei testimoni nel settembre 2023, la scorsa estate, un po’ a sorpresa, era risultato, in un procedimento parallelo, iscritto nel registro degli indagati per concorso in omicidio volontarioinsieme a Isabella Internò per la morte di Bergamini. Una vicenda poi chiusa con l’archiviazione. Ma la sua presenza all’interno del tribunale cosentino proprio nei giorni delle udienze del processo, sta iniziando a infastidire Donata Bergamini. «Sono abbastanza stanca – ha detto la sorella del calciatore oggi a fine udienza –, credo che sia una situazione anomala. Mi trovo sempre all’ingresso del tribunale il cugino di Isabella Internò, non riesco a capire dove vuole arrivare. Questa situazione non mi provoca nessuna emozione, neanche rabbia, però credo che tutto ciò non sia normale. Anzi, la ritengo una cosa anomala».
Alle parole di Donata Bergamini si sono aggiunte quelle dell’avvocato Fabio Anselmo: «Donata non ha torto, ha ragione. Mi chiedo anche per questioni di opportunità come mai si verifica questa circostanza da me più volte segnalata al pubblico ministero e alla Corte, e non è la prima volta che accade. Io mi chiedo se non ci sia qualcuno che vuole dirci qualcosa, che vuole mandarci qualche messaggio, perché il fatto che Dino Pippo Internò, chiaramente coinvolto dall’istruttoria dibattimentale come teste e familiare stretto dell’imputata, sia presente e accolga i testimoni che via via nelle ultime udienze entrano in tribunale per andare a testimoniare nel processo, mi fa pensare questa cosa».
La questione era stata sollevata prima dell’udienza di oggi dalla stessa Donata Bergamini tramite un post di facebook. «Anche oggi – aveva scritto – sono a Cosenza. Anche oggi, ad aspettarmi all’entrata col suo sguardo beffardo c’è Dino Pippo Interno. Non può più essere un caso. Questo è un messaggio che il tribunale mi vuole lanciare. Troppe volte ci siamo lamentati della sua presenza all’entrata dove devo passare io e tutti i testimoni. Con tutti i dipendenti che ha la società privata per cui lavora è mai possibile che proprio i giorni delle udienze del processo per omicidio contro sua cugina, ci debba essere, in quel posto, lui? Questa è l’Italia». (f.veltri@corrierecal.it)
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