REGGIO CALABRIA Un’opera «non prioritaria rispetto alle tante cose che si dovrebbero fare nel Sud, in Calabria e Sicilia in particolare». Così il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani definisce il Ponte sullo Stretto, a margine della presentazione del rapporto “Pendolaria”. La città scelta per la presentazione a livello nazionale è proprio Reggio Calabria, una «parte di Paese – ha spiegato Ciafani – che ha un gran bisogno di muoversi in maniera civile e che è oggetto ormai da un anno e mezzo a questa parte da una martellante campagna da parte del Governo».
Tante le criticità messe in evidenza da Ciafani e rilevate anche all’interno del rapporto. «Questa è una parte del Paese in cui per spostarsi da un parte all’altra tra le regioni o all’interno della stessa regione si impiegano ore, che i cittadini ovviamente poi preferiscono non trascorrere in treni che non ci sono e si spostano di conseguenza in automobile. La situazione dei trasporti in questa parte di Paese è un pronto soccorso e il ponte non cambierà la situazione, è un codice rosso che non comprendiamo». Il Ponte, secondo Ciafani, immobilizzerà «le poche risorse pubbliche su un’opera che non serve».
Altri, dunque, gli interventi necessari secondo Legambiente, che punta sulle linee «ferroviarie esistenti, raddoppiando i binari, elettrificandoli. Non basta solo l’infrastruttura moderna, bisogna mettere su queste ferrovie anche dei treni nuovi, moderni, puntuali e frequenti. In questo modo garantiremo ai siciliani e ai calabresi di muoversi come si fa in tante altre parti del Paese».
La presidente di Legambiente Calabria Anna Parretta sottolinea «il divario infrastrutturale grave che esiste tra il Nord e il Sud Italia» e spiega: «Relativamente al trasporto ferroviario la Calabria ha un numero di corse molto inferiore rispetto ad altre regioni: 294 corse complessive rispetto alle oltre duemila della Lombardia. I treni sono mediamente molto più vecchi, abbiamo i treni più vecchi d’Italia, siamo secondi soltanto al Molise. L’età media è di 21,4 anni contro i 15,8 della media nazionale e al nord parliamo di un’età media di 14,6. Inoltre, i treni in Calabria viaggiano su binari unici e non elettrificati. La linea ferroviaria ionica, ad esempio Taranto-Reggio Calabria, è una delle linee peggiori d’Italia. In questo quadro, – sostiene Parrotta – quindi, appare evidente come continuare a pensare di investire risorse in un’opera inutile, ambientalmente dannosa, come il ponte sullo Stretto di Messina, sia assolutamente surreale. La Calabria così come la Sicilia hanno altre priorità, hanno bisogno come regioni di investimenti seri per poter risolvere realmente i problemi della cittadinanza e per consentire un reale sviluppo ecosostenibile dei nostri territori».
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