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L’operazione

Lavori del “bonus facciate” mai realizzati, due denunce e sequestro di 1,5 milioni a Locri

Due persone denunciate per truffa, riciclaggio e autoriciclaggio. Avrebbero ottenuto crediti d’imposta senza eseguire gli interventi

Pubblicato il: 14/02/2024 – 11:08
Lavori del “bonus facciate” mai realizzati, due denunce e sequestro di 1,5 milioni a Locri

REGGIO CALABRIA Avrebbero prodotto crediti d’imposta per il “bonus facciate” senza mai eseguire i lavori. Due persone, una residente nella locride e una residente al nord ma con origini calabresi, sono state denunciate per truffa, riciclaggio e auto riciclaggio a cui si aggiunge il sequestro sequestro preventivo di denaro, beni e crediti fiscali per un valore di 1,5 milioni di euro. L’operazione è stata portata avanti dai Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, diretta da Giuseppe Casciaro.

L’accusa

L’operazione condotta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Locri è scaturita da una verifica fiscale eseguita nei confronti di un soggetto economico avente sede nella Locride.
Allo stato delle indagini e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità, i proventi illeciti oggetto di recupero a tassazione sono riconducibili a crediti d’imposta fittizi, frutto di un sistema di frode realizzato nell’ambito dei bonus edilizi. Nello specifico, l’amministratore della società verificata avrebbe fittiziamente prodotto crediti di imposta, relativi agli interventi di recupero del patrimonio edilizio in realtà mai eseguiti, cedendoli alla società dallo stesso amministrata. Successivamente, la società sarebbe stata ceduta ad altro soggetto di origini calabresi e residente al nord Italia, che avrebbe trasferito i predetti crediti d’imposta ad un’altra impresa della stessa area geografica. Quest’ultima li avrebbe, poi, utilizzati a proprio vantaggio in compensazione del proprio debito di imposta.

Sequestrati anche fabbricati e terreni

Il gip ha disposto quindi il sequestro preventivo di circa 1,5 milione di euro, di cui 1 milione di euro di crediti d’imposta ancora giacenti nei cassetti fiscali della società e 500 mila euro tra disponibilità finanziarie, quote sociali e beni (5 fabbricati, 5 terreni, quote societarie detenute in due società di capitali e 5 auto) nei confronti dei soggetti economici e delle persone fisiche indagate. «L’attività – si legge – costituisce chiara testimonianza del costante impegno profuso dalla Procura della Repubblica di Locri e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria nel contrasto alle più articolate forme di frode ed ai fenomeni illeciti perpetrati a danno del bilancio dello Stato, al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese». (redazione@corrierecal.it)

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