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Pendolaria 2024, cresce il divario tra nord e sud. La linea jonica tra le peggiori d’Italia

Presentato a Reggio il report di Legambiente. I treni calabresi tra i più vecchi del paese. Focus anche sul tratto tra Gioia e Palmi

Pubblicato il: 14/02/2024 – 13:04
Pendolaria 2024, cresce il divario tra nord e sud. La linea jonica tra le peggiori d’Italia

REGGIO CALABRIA Treni più vecchi, quattro delle dodici linee ferroviarie peggiori e tagli al Pnrr. È quanto denuncia Legambiente con il nuovo report di Pendolaria, presentato oggi a Reggio Calabria nell’ambito della campagna Clean Cities, che racconta in sintesi di un Paese caratterizzato da un divario sempre più forte tra Nord e Sud. Nel Mezzogiorno i treni sono più vecchi, l’età media dei convogli è di 18,1 anni,in calo rispetto a 19,2 anni del 2020 e dei 18,5 del 2021,ma ancora molto lontana dai 14,6 anni del nord. Due i casi record di “anzianità” dei parchi rotabili: in Molise l’età media è di 22,6 anni, in Calabria 21,4 anni. Quattro delle dodici linee ferroviarie peggiori, segnalate da Legambiente nel 2024,  si concentrano al Sud, tra conferme e nuovi ingressi: le ex linee circumvesuviane (142 km, ripartiti su 6 linee e 96 stazioni, che si sviluppano intorno al Vesuvio, sia lungo la di­rettrice costiera verso Sorrento, sia sul versan­te interno alle pendici del Monte Somma, fino a raggiungere Nola, Baiano e l’Agro nocerino sarnese), la linea Catania- Caltagirone-Gela, e come new entry la linea Jonica che collega Taranto e Reggio Calabria, la linea adriatica nel tratto pugliese Barletta-Trani-Bari.

Linea Gioia-Palmi-Cinquefrondi sospesa da 11 anni

Altra nota dolente, riguarda le linee ferrovie chiuse e sospese ormai da anni: come quella della Palermo-Trapani via Milo (chiusa dal 2013 a causa di alcuni smottamenti di terreno), della Caltagirone-Gela (chiusa a causa del crollo del Ponte Carbone l’8 maggio 2011) o quelle delle linee a scar­tamento ridotto che da Gioia Tauro portano a Palmi e a Cinquefrondi in Calabria, il cui servizio è sospeso da 11 anni e dove non vi è alcun pro­getto concreto di riattivazione. In Sicilia sono 1.267 i km di linee a binario unico, l’85% del totale di 1.490 km, mentre non sono elettrificati 689 km, pari al 46,2% del totale. «Imbarazzanti» i tempi di percorrenza: ad esempio per andare da Trapani a Ragusa ci si impiegano 13 ore e 14 minuti, cambiando 4 treni regionali.

I tagli al Pnrr

«Nel 2023 il Pnrr, che prevedeva ampi interventi sulle ferrovie, è stato rimodulato. 620 milioni per velocizzare il corridoio Roma-Pescara sono stati bloccati dalle lungaggini dell’iter amministrativo; l’intervento sul segnalamento ferroviario Ertms, il sistema di sicurezza per le ferrovie di ultima generazione, è saltato per la mancanza delle materie prime; la Palermo-Catania non sarebbe rientra­ta in tempo per il completamento degli interven­ti nel 2026, ed è stata quindi rimodulata. In totale, sul sistema di AV/AC al sud, 840 milioni di tagli: Orsara-Bovino (linea Napo­li-Bari) per 53 milioni, Caltanissetta Xirbi-Lerca­ra (linea Palermo-Catania) per 470 milioni, En­na-Caltanissetta Xirbi (linea Palermo- Catania) per 317 milioni. Per non depredare il sistema ferroviario delle molte risorse necessarie, la Or­te-Falconara e la Metaponto-Potenza, oltre ad altre tratte regionali, sono state incluse nei nuovi interventi previsti. Ridotti di un terzo i nuovi treni a idrogeno in acquisto: da 150 a 50».

Anche una buona notizia

«Una buona notizia per il Sud arriva dalla linea Bari-Bitritto, un progetto che risale al 1986 e l’inizio dei lavori al 1989. L’affidamento del servizio ferroviario, benché in ritardo rispetto all’inaugurazione prevista per settembre 2023, è avvenuto ma scadenzato. Legambiente auspica che il servizio sia presto potenziato fino a raggiungere pieni standard da metropolitana ferroviaria. Tra le altre buone notizie, continua il trend di ripresa del numero dei viaggiatori al giorno, anche se per il 2022, dai dati raccolti su base regionale, siamo ancora a circa il 25% in meno rispetto al 2019. Per il 2023 Trenitalia ha dichiarato, per i Frecciarossa, un +7% rispetto al 2019, per gli Intercity +10% rispetto al 2019, e per il trasporto regionale +18% sempre rispetto al 2019. Continua anche il piano di elettrificazioni di RFI, con l’ultima tratta realizzata, in ordine di tempo, la Roccaravindola-Isernia in Molise ela previsione di attivare circa 1.200 km di linea entro il 2026 e 54,6 km oltre il 2026, per un investimento complessivo che supera i 2 miliardi di euro».

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