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Prof calabresi “bloccati” al nord, l’Ue spegne le speranze

Trasferimento negato (per ora) a centinaia di docenti del sud che hanno accettato la cattedra lontano da casa

Pubblicato il: 14/02/2024 – 16:50
di Eugenio Furia
Prof calabresi “bloccati” al nord, l’Ue spegne le speranze

L’emendamento aveva tenuto col fiato sospeso e le dita incrociate migliaia di docenti. Si tratta di quegli insegnanti neoassunti che hanno accettato la cattedra (a tempo indeterminato) anche a migliaia di chilometri da casa, bloccati da quello che tecnicamente si chiama vincolo triennale. Per tre anni, in pratica, per loro nessuna possibilità di avvicinarsi a casa o nella regione d’origine. Le speranze oggi si sono infrante contro il muro alzato dalla Commissione Ue: niente da fare, il vincolo dei tre anni resta in vigore.

Avvicinamento negato

Avvicinamento negato a centinaia di insegnanti calabresi attualmente al nord: l’Europa boccia la proposta della Lega di annullare il vincolo triennale per i docenti neo immessi in ruolo, insegnanti che – se questo emendamento fosse passato – sarebbero potuti tornare nella regione d’origine. La notizia interessa tutte le regioni meridionali e tra esse la Calabria, anche perché tra i firmatari dell’emendamento c’è la parlamentare cosentina Simona Loizzo (Lega).

Le tappe

Non c’è stato il via libera della Commissione europea alla deroga sui vincoli per il personale docente malgrado l’ok, con riformulazione, da parte del ministero dell’Istruzione e del Merito.La proposta era stata illustrata il 9 febbraio dalla Struttura di missione Pnrr e dai rappresentanti del Mim alla task force Pnrr, l’altro ieri era stata inviata alla Commissione europea e ieri la stessa Struttura di missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza ne aveva sollecitato la valutazione della Commissione Ue, ricevendone valutazione negativa: configurandosi il rischio per la quinta rata del Pnrr è stato comunicato (e accolto) l’invito al ritiro di questo emendamento al dl Milleproroghe, al netto della richiesta – da parte del governo italiano – di calendarizzare a breve un incontro ad hoc.

Lo scontro

La vicenda rappresenta anche uno scontro politico a livello nazionale interno alla maggioranza di governo: secondo quanto riportato da Orizzonte Scuola, una delle testate di settore più autorevoli, «non sarebbero mancati momenti di tensione tra i rappresentanti della Lega e quelli di Fratelli d’Italia. Il partito leghista, di cui fa parte anche il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, non avrebbe escluso la possibilità di “forzare la mano” e andare dunque all’approvazione del provvedimento. Ferma, invece, la risposta del ministro per le Politiche europee, Raffaele Fitto: niente scontri con l’Europa».Nei giorni scorsi proprio FdI, tra i 1.300 emendamenti al decreto Milleproroghe presentati alle commissioni congiunte Bilancio e Affari Costituzionali della Camera, ne presentava uno per la mobilità dei docenti neo-assunti: l’emendamento, di cui Anief era promotore, riguardava il vincolo triennale di permanenza da attuare per legge dopo il periodo di prova e darebbe la possibilità di spostare l’applicazione di questo vincolo dall’anno scolastico in corso al 2024/2025.
Sempre a Orizzonte Scuola, il deputato leghista Rossano Sasso, primo firmatario dell’emendamento, ha registrato «con rammarico la netta opposizione all’emendamento della Lega, riguardante la deroga al vincolo per la mobilità dei docenti, da parte della Commissione Europea. L’emendamento era tra i “super segnalati” dalla Lega, ma ciò nonostante Bruxelles ha pensato bene di ostruire un percorso che avrebbe consentito a migliaia di docenti di poter tornare a casa attraverso apposita domanda di trasferimento. Sono dispiaciuto anche per l’atteggiamento del Ministero delle politiche europee che ha avallato questa decisione. Ho ricevuto altresì dal Ministro Valditara però la rassicurazione che in fase di contrattazione con i sindacati, il contenuto del mio emendamento sarà recepito. Sono sinceramente stanco di questi divieti da parte della Commissione Europea, di cui i cittadini e soprattutto gli insegnanti italiani terranno conto a giugno con le elezioni europee».

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