E Bernadette paura non ne aveva più.
Aveva conosciuto l’Amore che ora illuminava la sua vita,sicché tutto le appariva disadorno al cospetto di quello splendore.
Al mattino presto si recò quindi di nuovo alla grotta. L’accompagno’ la mamma anche se le due non si trovarono sole a Massabielle: una piccola folla si era radunata colà per la recita del Rosario ed aspettava l’arrivo della veggente.
Bernadette non fu turbata dalla compagnia,anzi albergava nel suo cuore una gioia grande nel vedere tanta devozione verso la Signora del Rosario.
Ma veniamo al racconto.
La Signora apparve di nuovo!
E subito,in un rapporto riservato di mente e di cuore, la Vergine cominciò ad insegnare alla pastorella una preghiera personale, pronunciandola “parola per parola”, come del resto aveva fatto col segno di croce, rivelandone,con un ampio e lento gesto, il più profondo significato.
Ma il ricordo di quelle voci stridule provenienti dal gave,alla fine anche di questa apparizione, tornarono ad adombrare l’animo di Bernadette.
Se lo sentiva che qualcosa stava per accadere e che il maligno era in agguato…
Infatti,nel pomeriggio di quello stesso giorno, un certo Renault, comandante della gendarmeria di Tabes, raggiunse Lourdes per avviare un’inchiesta su quanto stava avvenendo alla grotta.
La mia meditazione di oggi,fino a domani,è dunque questa: Maria insegna a pregare in un modo diverso dal solito, in maniera personale,diretta e confidenziale.
Ma il diavolo viene a portare la paura delle conseguenze che possono derivare dalla sequela a Gesù.
Al termine del dialogo con Lui ti ritrovi, dunque,ricolmo di forza e coraggio ma anche inondato dalla tristezza rinvenente dalle cose del mondo.
Noi Cristiani infatti siamo nel mondo ma non siamo del mondo.
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