REGGIO CALABRIA La Corte di Appello di Reggio Calabria (Olga Tarzia Presidente, Lauro e Palermo Consiglieri) ha proclamato l’innocenza dell’imprenditore Carmelo Sposato di Taurianova, assolvendolo dal reato di associazione mafiosa perché il fatto non sussiste, e ritenendo, inoltre, di non dover procedere per gli altri reati che gli erano stati contestati. Carmelo Sposato era stato arrestato il 12 dicembre del 2017, allorquando vennero emesse dal gip del Tribunale di Reggio Calabria moltissime misure custodiali in carcere nell’ambito dell’operazione denominata “Terramara Closed” che portò alla sbarra diversi presunti esponenti di una presunta locale di ndrangheta ed anche l’ex sindaco di Taurianova, Domenico Romeo, poi definitivamente assolto da ogni accusa. Era stata la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ad avviare le indagini, contestando l’esistenza e la operatività della cosca Sposato-Tallarida, al cui vertice direzionale figurava la presenza di Carmelo Sposato e di altri suoi familiari. Secondo l’assunto accusatorio, tale ‘ndrina Sposato – Tallarida, dedita all’accaparramento degli appalti pubblici e privati nel settore edilizio era associata in affari con una più vasta organizzazione mafiosa presente nel territorio di Taurianova. Tra i reati contestati all’imprenditore Sposato anche quello raffigurante una condotta estorsiva e comunque minacciosa, aggravata, rivolta all’ex sindaco Romeo durante un incontro al Comune, allorquando la Giunta guidata dal Romeo aveva provveduto a revocare un affidamento di lavori che l’imprenditore Carmelo Sposato si era aggiudicato, avente ad oggetto la riqualificazione del Cimitero di Iatrinoli di Taurianova. Carmelo Sposato, difeso dai penalisti Antonio Romeo e Guido Conestabile, in primo grado è stato condannato a quindici anni di reclusione dal Tribunale di Palmi. L’accusa è stata rappresentata dalla pm Giulia Pantano della Dda di Reggio Calabria, ora Procuratrice Aggiunta alla Procura di Catanzaro.
«L’assoluzione di Carmelo Sposato – riferiscono i legali -, spazza via quella che era stata una trovata geniale della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, cioè inserire tout court nel panorama della criminalità organizzata della cittadina di Taurianova un nuovo organismo di ‘ndrangheta, quello degli Sposato-Tallarida, senza però considerare la mancanza di qualsiasi concreto elemento indiziario che potesse avvalorare l’assunto sostenuto dall’accusa». «Si chiude – dicono gli avvocati Romeo e Contestabile –, per fortuna con un risultato di vera giustizia, un altro drammatico caso di errore giudiziario che certamente lascerà per sempre nell’animo del sig. Carmelo Sposato una ferita che non potrà mai rimarginarsi, a fronte delle tante innumerevoli sofferenze patite durante il corso di questi sei lunghissimi anni».
(redazione@corrierecal.it)
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