REGGIO CALABRIA Lo scorso 13 febbraio, gli Agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Reggio Calabria unitamente al personale del Commissariato di P.S. di Villa San Giovanni e con l’ausilio del locale Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno arrestato un uomo, successivamente giudicato per direttissima e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, posto agli arresti domiciliari presso l’indirizzo di residenza, e deferito in stato di libertà un minorenne, entrambi di origini campane, colti nella flagranza del reato di truffa aggravata ai danni di un’anziana signora. Il modus operandi è quello ricorrente: dopo aver preso contatti telefonici con la vittima, fingendosi appartenenti alle forze dell’ordine, i truffatori hanno richiesto una somma di denaro o, in alternativa dei monili in oro, per evitare la carcerazione di un familiare che aveva provocato un grave incidente stradale. Nella circostanza, presso l’abitazione della vittima era presente anche un altro figlio della donna, parimenti raggirato dai complici che lo invitavano a raggiungere il locale Pronto Soccorso dove si sarebbe trovato il congiunto. Approfittando dell’assenza del figlio, i due malviventi si sono quindi recati dall’anziana riuscendo nell’intento di farsi consegnare diversi monili in oro per un valore di 5.000 euro. Compreso in breve tempo di essere stato raggirato, l’uomo ha segnalato tempestivamente quanto accaduto. Grazie alla celerità della segnalazione, l’autovettura a bordo della quale viaggiavano i due autori della truffa è stata individuata e subito dopo intercettata e bloccata da una Volante del Commissariato di Villa San Giovanni, in servizio di controllo del territorio. A bordo dell’autovettura, all’esito della perquisizione, sono stati rivenuti i preziosi, precedentemente consegnati dalla vittima. Quella conclusasi nella giornata del 13 febbraio è l’ultima di una serie di analoghe attività investigative che hanno consentito, nell’ultimo mese, alla Polizia di Stato di Reggio Calabria, di arrestare in flagranza e deferire in stato di libertà, complessivamente 12 soggetti, tutti ritenuti responsabili di truffe aggravate commesse ai danni di vittime vulnerabili. In diverse circostanze, come l’ultima, è stata rinvenuta e restituita l’intera refurtiva.
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