COSENZA Bruno Bartolomeo si è avvalso della facoltà di non rispondere dinanzi al gip di Catanzaro Gabriella Pede. Il cosentino 34enne – difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Mario Scarpelli – è uno dei principali indagati nell’inchiesta della Dda di Catanzaro sulla presenza di droga e cellulari nel carcere della città capoluogo. Che ha portato all’arresto di 26 persone, 16 in carcere e 10 ai domiciliari, oltre a 5 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e 7 sospensioni dall’esercizio delle funzioni. Gli altri indagati oggi sottoposti ad interrogatorio di garanzia – accompagnati dai rispettivi legali – sono Giuseppe Bevilacqua, Michael Castorina, Francesco Paolo Clemente, Fabio Di Marino, Immacolata Erra (si è avvalsa della facoltà di non rispondere) e Pierpaolo Tormento (difeso dall’avvocato Mario Scarpelli). Per la posizione di Erra, il legale Mario Scarpelli ha chiesto l’immediata scarcerazione riservandosi di produrre documentazione inerenti le precarie condizioni di salute dell’indagata. Per quanto riguarda Tormento, invece, ha risposto alle domande del gip ed ha chiesto l’incidente probatorio, un confronto, con un altro indagato finito in carcere, si tratta di Maurizio Corasaniti. Domani, toccherà – tra gli altri – a Gino Garofalo (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri) rispondere alle domande del gip. L’indagato è finito in carcere al termine dell’operazione della Distrettuale. (f.b.)
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