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La “droga parlata” arriva nel carcere di Catanzaro. «Ti raccomando “Gucci”»

Le sostanze stupefacenti pagate tramite PostePay. «Portami tre saponette piccoline, profumate e quindici di quella là»

Pubblicato il: 16/02/2024 – 6:54
La “droga parlata” arriva nel carcere di Catanzaro. «Ti raccomando “Gucci”»

CATANZARO Qualcuno la chiama “Gucci“, qualche altro “Versace” oppure “saponette profumate”. Anche i marchi di noti brand della moda diventano appellativi utilizzati per camuffare l’acquisto di sostanza stupefacente. La “droga parlata” entra anche nelle intercettazioni raccolte nell’inchiesta della Dda di Catanzaro che ha portato all’arresto di 26 persone, 16 in carcere e 10 ai domiciliari, oltre a 5 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e 7 sospensioni dall’esercizio delle funzioni.

La droga parlata

La captazione riguarda Bruno Bartolomeo e Pierpaolo Tormento, il primo avrebbe procurato al secondo della cocaina, definita per qualità “Gucci”. La roba però va pagata e in anticipo, queste le condizioni imposte e Tormento rassicura il suo interlocutore, «specificando che entro il mercoledì successivo gli avrebbe consegnato la somma di euro 550 euro dell’importo complessivo di 680 euro». Bartolomeo, nonostante fosse ai domiciliari, sarebbe stato «dedito alla cessione di sostanza stupefacente». Chi indaga lo intuisce, quando lo stesso «fa riferimento a un quantitativo di stupefacente, che deve essere messo da parte per quello del carcere, perché non so se quello del carcere…oggi ci deve mandare quelle cose… casomai prenditele direttamente che li teniamo qua
vicino». L’uomo incaricato da Bartolomeo di recuperare la droga, conferma di aver preso quanto richiesto. «Fratello… che sono qua… ventuno… ventuno e quattro… eh capito?… no… che poi che poi… diventano quaranta… ha detto… si gonfia..non ti preoccupare che questo è diverso». Tormento però non riesce a trovare i danari necessari a completare l’acquisto. La questione si rivolve e Bartolomeo contattato Tormento riferisce della conferma dello stupefacente e che «per due settimane non gli avrebbe mandato altro, almeno fino a quando non sarebbe rientrato dalla vendita di ciò che gli era stato inviato». L’acquirente, prima di interrompere la conversazione, aggiunge: «Ti raccomando Gucci“». In un’altra contestazione, Bartolomeo sempre in contatto con Tormento discute della cessione di droga. Questa volta, si parla di «2.250 euro di cocaina e un chilo di hashish, con l’accordo che quest’ultimo avrebbe pagato 1.000 euro subito, tramite ricarica su carta PostePay e il resto dell’importo con rate dilazionate nel tempo». E Tormento avanza la richiesta parlando di «tre saponette piccoline, profumate e quindici di quella là che mi mandi sempre in tutto cinque o sei». Bartolomeo «afferma che si tratta di un grosso quantitativo di sostanza stupefacente, corrispondente a circa euro 3.000 euro ma il suo interlocutore replica che «l’importo è nettamente inferiore, pari a 2.250 euro». Trovato un accordo sul prezzo da corrispondere, i due convengono che debba essere versato un primo pagamento di 1.000 euro con una ricarica PostePay e il resto dovrà essere corrisposto con il versamento di rate dell’importo di euro 500 euro ciascuna». (f.b.)

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