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Medico aggredito a Cosenza, Corcioni: «Ci costituiremo parte civile. L’Ao faccia lo stesso»

Il messaggio del presidente dell’Ordine dei medici al direttore generale dell’Azienda ospedaliera

Pubblicato il: 16/02/2024 – 19:47
Medico aggredito a Cosenza, Corcioni: «Ci costituiremo parte civile. L’Ao faccia lo stesso»

COSENZA «E’ con apprensione, rammarico e sgomento che dobbiamo registrare l’ennesima grave aggressione nei confronti di un collega impegnato nel servizio di pronto soccorso, aggredito mentre prestava la sua opera in un ambiente strutturale che certo non facilita il sereno espletamento dei delicati compiti affidati ai medici di pronto soccorso e con la cronica scarsità di personale. Il tutto, sembrerebbe, alla presenza della Guardia giurata che, sollecitata ad intervenire, si sarebbe rifiutata di farlo, opponendo una clausola contrattuale secondo la quale, nelle circostanze date, suo compito sarebbe stato solo quello di allertare le forze dell’ordine e non impegnarsi per salvaguardare l’incolumità fisica del sanitario, in spregio in ogni caso alle regole del vivere civile alle quali tutti cittadini dovrebbero attenersi». Esordisce così il messaggio inviato dal presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza, Eugenio Corcioni, al direttore generale dell’Azienda ospedaliera cittadina in merito all’aggressione subita da un operatore della struttura. «Tutto ciò non è più tollerabile e quest’Ordine, nell’esprimere piena solidarietà al collega vittima dell’aggressione, che lo ha costretto ad interrompere il servizio e a ricorrere alle cure dei colleghi, invita ancora una volta e con forza tutte le istituzioni competenti, e in particolare l’amministrazione» dell’ospedale «a voler porre in essere ogni utile e concreta iniziativa per far sì che anche ai medici sia assicurata la necessaria e dovuta sicurezza sul luogo di lavoro. A iniziare da un servizio di vigilanza effettivo ed efficace, cosa che, ove risultasse confermata la ricostruzione sopra riportata, allo stato è evidente che non sussiste. L’Ordine, da parte sua, sarà al fianco del collega aggredito e, proseguendo sulla strada già intrapresa precedenti casi, si costituirà con lui parte civile nel processo a carico dell’aggressore. Ci si attende che anche l’Ao di Cosenza, lanciando un segnale di discontinuità con il passato, faccia lo stesso», conclude Corcioni.

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