Tanti sindaci, amministratori, persino parroci oltre a tante cittadine e cittadini che, uniti, dicono “no” all’autonomia differenziata, il disegno di legge secessionista del ministro leghista Calderoli.
Il Governo vuole disegnare una Italia “arlecchino” e separare il Sud dal resto del Paese con una imposizione legislativa.
Ieri, da Cosenza, l’iniziativa promossa dal sindaco Franz Caruso che ha visto la partecipazione del presidente Anci Antonio Decaro, sindaco dei sindaci d’Italia, il presidente Svimez Giannola, Nicola Irto, unico dei senatori calabresi a votare contro l’autonomia differenziata in Parlamento e il vescovo di Cosenza Giovanni Checchinato è stata la prova di quanto ampia e plurale è l’impegno delle forze sociali, culturali ed istituzionali per contrastare il tentativo di cancellare il significato profondo che la Carta Costituzionale nel 1946 ha dato al valore della unità d’Italia. In particolare, la presenza dell’arcivescovo di Cosenza -Bisignano ha testimoniato l’impegno della chiesa calabrese in una battaglia che non è affatto di parte ma è rivolta alla tutela dei diritti primari ed universalistici dei cittadini.
Il documento dei vescovi calabresi dovrà essere una vera e propria guida per difendere la Costituzione nella migliore tradizione della Chiesa attenta agli ultimi, in questo caso il riferimento è prima di tutto ai cittadini del Mezzogiorno.
Ieri è emerso chiaramente cosa significherebbe per una regione come la nostra accettare passivamente l’autonomia differenziata: meno asili nido, meno trasporti efficienti, più spese per energia, meno soldi per sanità e sociale. Dove l’Europa, con il PNRR, cerca di ricucire i divari, il Governo lavora per differenziare e accentuare le divisioni: un ossimoro per chi ha la pretesa di definirsi patriota!
*Capogruppo PD in Consiglio Comunale
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