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La Regione guarda al futuro, tra punti di forza e di debolezza e tra opportunità e minacce

I contenuti del Piano di attività e organizzazione per il triennio 2024-26 che individua gli elementi positivi e negativi del “contesto interno”

Pubblicato il: 18/02/2024 – 9:01
La Regione guarda al futuro, tra punti di forza e di debolezza e tra opportunità e minacce

CATANZARO La Regione Calabria tra punti di forza e di debolezza e tra opportunità e le minacce. Si chiama “Piao”, acronimo che sta per “Piano integrato di attività e organizzazione”, in pratica sono gli indirizzi e gli obiettivi per le annualità 2024-26 che la Giunta regionale guidata dal presidente Roberto Occhiuto ha individuato in una delibera approvata nei giorni scorsi. Il Piano è in pratica una sorta di “bussola” per l’azione dei Dipartimenti della Cittadella. Il documento censisce – si legge – «rappresenta a livello strategico una sorta di “mappatura” delle priorità, rispetto alle quali i diversi filoni programmatori definiscono i propri contenuti, che consentirà all’’Ente di realizzare anche un monitoraggio costante e accurato del percorso di attuazione del programma di governo e di orientamento dell’azione gestionale e amministrativa».

Punti di forza e di debolezza

Focus sul “contesto interno” della Regione. Anzitutto, emerge che prevalgono i punti di debolezza, anche se i punti di forza hanno un loro peso. In quest’ultima direzione ecco cosa sottolinea la Giunta nel “Piao”: «Nomina del presidente della Regione Commissario per la gestione del sistema sanitario calabrese con la contestuale approvazione del Programma operativo sanitario. In relazione al sistema idrico, è stato adottato un nuovo modello di gestione che prevede la trasformazione di Sorical SpA in una multi-utility controllata dalla Regione con il coinvolgimento dei Comuni. Attivata l’Agenzia regionale per le politiche attive e i servizi per l’impiego – Arpal. Non vi sono tra il personale regionale assunto particolari differenze di genere. – L’analisi di benessere organizzativo presenta risultati positivi per più della metà del personale che ha partecipato all’indagine negli ultimi anni». Ma le criticità sono ancora tante: «La gestione sanitaria – si rimarca nel “Piao” – costituisce la più grave problematica della Regione per via di: ingente massa debitoria per alcune aziende; forte ritardo nei pagamenti; massiccio ricorso all’anticipazione di cassa; inadeguata quantificazione del fondo rischi ed oneri; inattendibilità dei valori esposti in bilancio; sottostima del contenzioso; presenza di oneri straordinari; carenze organizzative e contabili; sussistenza di pignoramenti; omessa regolarizzazione dei sospesi di cassa in uscita in ciascun esercizio finanziario; carenza di procedure dettagliate nella gestione del ciclo passivo. Con il Giudizio di parificazione del rendiconto dell’anno 2022, la Sezione di controllo della Corte dei conti ha specificato, testualmente, che “le risorse autonome sono quasi interamente impiegate per spese obbligatorie, e che ciò ridimensiona i margini delle scelte discrezionali dell’amministrazione”. A fronte dell’obiettivo della Regione di ampliare il livello delle entrate e rimodulare quantitativamente e qualitativamente la spesa – peraltro già indicato anche nella analoga previsione per l’anno 2022 e in quella sede non raggiunto – i dati a consuntivo registrano una variazione in miglioramento non significativa pari a circa l’1%. Critico è, poi, il giudizio della Procura regionale sull’incremento della spesa per gli enti sub regionali. In ambito sanitario, per l’esercizio finanziario 2022, si registrano pagamenti effettuati oltre i termini fissati per euro 667.910.454,20 in aumento rispetto all’importo dell’esercizio finanziario 2021 determinato in euro 589.329.931,69. La Regione Calabria storicamente mostra uno scarsissimo indice di attrattiva sanitaria, a fronte di una elevatissima mobilità passiva, determinata, principalmente, dalla carenza di servizi sanitari. Le spese correnti della sanità pesano l’11% del Pil calabrese e assorbono il 76% delle spese in conto corrente del bilancio della Regione Calabria. L’inadeguatezza dei sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue ha determinato l’apertura di procedure di infrazione per violazione della Direttiva 91/271/Ce».

Opportunità e minacce

Ma per la Giunta regionale il “Piao” 2024-26 è anche uno sguardo in prospettiva, e anche qui ci sono opportunità ma anche “minacce”. Quanto alle prime, si specifica che «la Calabria è destinataria di interventi finanziari da Pnrr a cui vanno considerate le risorse riprogrammate dei “Fondi sviluppo e coesione” Fsc 2000-2020, quelle del Programma di Azione e Coesione (Pac) – Programma Operativo Complementare (Poc) 2014-2024, quelle destinate al nuovo programma “Fondo sviluppo e coesione” Fsc 2021-2027 oltre che gli ingenti finanziamenti assegnati dalla nuova programmazione europea 2021-27. – Alla luce del sintetico quadro ricostruito, nel medio periodo (2021-2027) saranno disponibili per la Calabria risorse extraregionali aggiuntive di notevole entità per assicurarne la ripresa e lo sviluppo e che impongono una vera e propria svolta sul piano organizzativo e funzionale da parte della Regione, degli enti regionali e delle amministrazioni locali. – Nuovi reclutamenti di alte professionalità anche attraverso la previsione di modalità speciali in deroga per come previsto dal Dl 80/2021. Piano di rilancio del settore aeroportuale attraverso la valorizzazione dell’operatività della partecipata Sacal». Altre opportunità: «Razionalizzazione della rete dei Consorzi di Bonifica. Attivazione di un nuovo modello di Governance del Sistema sanitario regionale attraverso l’istituzione dell’“Azienda per il Governo della Sanità della Regione Calabria – Azienda Zero”. Presenza di risorse da destinare alla digitalizzazione dei processi». Ci sono però fattori di rischio da tenere in conto: nel “Piao”, che identifica questi fattori come “minacce”, si rimarca «la riduzione dell’autonomia finanziaria regionale, come delineata dalla legislazione attuativa dell’articolo 119 Costituzione (legge 42/2009 e Dlgs 68/2011)». Poi si sottolinea come «la parte più rilevante degli investimenti programmati del Pnrr è destinata alle amministrazioni locali sulla base di procedure competitive, tuttavia, la minore capacità progettuale delle amministrazioni meridionali le espone ad un elevato rischio di mancato assorbimento delle risorse stesse, con il paradosso che le realtà a maggior fabbisogno potrebbero beneficiare di risorse insufficienti. Ne discende che per scongiurare tali scenari, occorre rafforzare il supporto a questi enti». Legata a questa il “Piano” poi segnala «la contrazione fondo cassa per difficoltà di incasso dei crediti vantati nei confronti degli enti locali calabresi che si trovano in sofferenza finanziaria strutturale». (c. a.)

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