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Nel 2023 in Calabria un morto sul lavoro ogni 40 mila abitanti

I dati dell’Osservatorio Nazionale. In Italia la media è di quattro decessi al giorno

Pubblicato il: 18/02/2024 – 8:30
Nel 2023 in Calabria un morto sul lavoro ogni 40 mila abitanti

COSENZA Una strage senza fine, in Italia da quattro morti al giorno. È questo il bilancio quotidiano del mondo del lavoro nel nostro Paese Solo nel 2023 sono stati 1.485 i caduti: più di 4 al giorno, tra decessi sul luogo di lavoro e quelli in itinere, vale a dire nel percorso da e verso il posto di lavoro. L’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro di Bologna dal 2008 monitora tutti i casi italiani. Il dramma di Firenze – come evidenzia il quotidiano La Stampa – «ha riportato i riflettori su questa strage continua, le cui proporzioni vanno ben oltre i dati ufficiali e quelli forniti dall’Inail, riguardanti solo i lavoratori regolari: i casi mortali denunciati nel 2023 mostrerebbero una diminuzione del 4,5% rispetto al 2022, passati da 1.090 a 1.041 in seguito al calo dei decessi avvenuti proprio in itinere (da 300 a 242) nonostante l’aumento delle morti sul luogo di lavoro (da 790 a 799). Ma il caso è ben più ampio prendendo in esame tutti i lavoratori non riconosciuti come tali o magari finiti fuori statistica in quanto “figli del nero”, ma che in realtà incidono per circa il 35-40% del conteggio complessivo: secondo i dati raccolti dall’Osservatorio sono stati appunto 1.485 i lavoratori morti nel 2023, nel tentativo di non dimenticare nessuno andando oltre i soli contratti regolari».
«Dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2023 – continua il quotidiano torinese – solo in Italia, si contano 21.050 morti bianche, circa la metà (10.474) a causa di infortuni su luogo di lavoro, tutti gli altri in strada o itinere per un conteggio a cui potrebbero essere sfuggite molte altre vittime. Senza che negli anni siano stati raggiunti obiettivi concreti per garantire maggiore sicurezza sul territorio italiano, la media dei decessi è del tutto simile a quella di quindici anni fa».

La situazione in Calabria

Nel 2023, secondo i dati forniti dall’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro, una sola provincia italiana è riuscita a chiudere l’anno senza registrare alcun morto sul lavoro: è quella di Livorno. I numeri assoluti invece riguardano la regione Lombardia come quella più colpita: 123 i morti sul luogo di lavoro che salgono a 185 considerando quelli in itinere. Poi il Veneto con 142, la Campania con 124, la Puglia con 122, Lazio ed Emilia Romagna con 112. L’indice di rischio però preso in considerazione anche dall’Eurostat (l’ufficio statistico dell’Unione Europea) è quello del rapporto tra morti sul luogo di lavoro e il numero di abitanti, che non tengono in considerazione i caduti in itinere: in questo senso le regioni più a rischio nel 2023 sono state l’Abruzzo (un morto ogni 33.596 abitanti), la Calabria (un morto ogni 40.143 abitanti), il Molise (un morto ogni 41.519 abitanti), le Marche (un morto ogni 42. 408 abitanti) e il Friuli Venezia Giulia (un morto ogni 42. 651 abitanti). In Calabria nel 2023 i morti sul luogo di lavoro registrati sono stati 43. 86, invece, quelli sul luogo di lavoro compreso l’itinere (tragitto casa-lavoro).

Due giorni fa la morte di un operaio nel Cosentino

Solo due giorni fa nell’area dell’ex cantina sociale di Frascineto dove un uomo, Edison Malaj, albanese di 55 anni, è morto sul colpo dopo che una lastra di cemento gli è piombata addosso. «Una mattanza giornaliera indegna di un Paese civile», ha detto il segretario regionale della Cgil, Angelo Sposato. «Subappalti a cascata al massimo ribasso, il lavoro ancora più precario e pericoloso, e il lavoratore diventa l’anello più debole di una catena perversa», protestano i sindacati. (fra.vel.)

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