COSENZA «Gli ultimi 4 mesi hanno visto l’intensificarsi della violenza perpetrata da Israele in Palestina, che va avanti da 75 anni, con massacri della popolazione palestinese a Gaza, in Cisgiordania e in tutti i territori occupati illegalmente»: così un gruppo di attivisti annuncia un presidio di solidarietà per la Palestina, in programma sabato prossimo, 24 febbraio, alle 17 in piazza XI Settembre.
«I bombardamenti e le incursioni militari – si legge in un comunicato – non hanno risparmiato, anzi hanno deliberatamente preso di mira, tutti gli obiettivi civili che solitamente sono tutelati anche in situazioni di guerra: sono stati colpiti ospedali, scuole, quartieri residenziali e tutte le strutture utilizzate come rifugio dalle persone in fuga. Le vittime del terrore israeliano sono ormai quasi 30mila, decine di migliaia le persone ferite, milioni quelle fuggite in cerca di riparo. Nella Striscia di Gaza non è rimasto nessun luogo sicuro; la popolazione è ridotta a facile bersaglio delle mire criminali del premier israeliano Netanyahu, che ha annunciato un imminente attacco contro la città di Rafah, dove hanno trovato rifugio almeno 1,5 milioni di persone».
Tutto questo secondo i promotori della manifestazione «ha portato anche le istituzioni internazionali a parlare di “genocidio”, vista la portata e l’intenzionalità della distruzione causata dall’esercito israeliano. In Italia, invece, l’atteggiamento della politica e di tutti i principali organi d’informazione è stato quello di riportare acriticamente la propaganda bellica di Israele e giustificarne l’operato, in un coro quasi unanime di legittimazione del genocidio. Atteggiamento confermato nelle ultime settimane dalla clamorosa presa di posizione ufficiale della Rai, dalle cariche ingiustificate della polizia contro le manifestazioni promosse in diverse città e dalle recenti proposte di legge che mirano a criminalizzare e vietare qualunque forma di dissenso nei confronti dell’operato di Israele. Non c’è nulla da stupirsi di questo posizionamento da parte del Governo Meloni, che rappresenta perfettamente gli interessi di quei gruppi (Leonardo ed Eni, per esempio) che traggono profitti enormi dalle guerre, sulla pelle di chi le subisce in prima persona e di chi si trova ad affrontarne le conseguenze indirette, come abbiamo già visto negli ultimi anni con l’aumento del costo della vita, la contrazione dei diritti sociali e il generale impoverimento di lavoratrici e lavoratori. Davanti a tutto questo, non possiamo rimanere in silenzio!»
In occasione della mobilitazione nazionale convocata dalle organizzazioni palestinesi in Italia, anche a Cosenza dunque si scenderà in piazza «per fermare il genocidio e chi lo supporta».
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