CATANZARO “Calabria Straordinaria: il Futuro del Turismo” è il titolo dell’evento organizzato dalla Regione Calabria come occasione di interazione e collaborazione tra tutti gli attori del settore turistico, fondamentale pilastro dello sviluppo economico e culturale del territorio. Una giornata alla Cittadella regionale durante la quale operatori del territorio, player nazionali e internazionali si sono confrontati in sei tavoli tematici su diversi argomenti cruciali per lo sviluppo del turismo quali infrastrutture, accoglienza, enogastronomia, patrimonio culturale, borghi, eventi, e le bellezze del mare, della montagna e delle aree interne. All’iniziativa sono intervenuti i dirigenti generali dei Dipartimenti regionali che hanno esposto i risultati dei lavori di ciascun tavolo pensati per favorire un dialogo costruttivo tra gli operatori e per stimolare l’ideazione di nuove iniziative e soluzioni. A seguire tre panel con: Mauro Bolla, Country manager Italia Ryanair e Alberto Yates, Director South Emea Booking.com; Agostino Saccà, Ad Pepito produzioni, e Massimiliano Zane, progettista culturale e consulente Ministero della cultura; gli imprenditori calabresi Giuseppina Amarelli, Filippo Callipo, Nuccio Caffo. L’iniziativa è stata moderata dal giornalista Roberto Arditti. Al termine della giornata, che ha rappresentato una sorta di “Stati generali” del turismo, le conclusioni affidate a un documento che ha sintetizzato i lavori dei vari tavoli tematici tenuti alla Cittadella. A conclude i lavori il presidente della Regione Roberto Occhiuto.
A coordinarlo il dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture della regione Calabria, Claudio Moroni. «Le criticità emerse dall’analisi odierna – si legge nel documento finale diffuso dalla regione sono di tipo infrastrutturale e logistico-organizzativo. Si evidenzia un sottoutilizzo dei sistemi di trasporto navali e aeroportuali dovuto oltre che ad una carente infrastrutturazione anche alla scarsa interconnessione con i servizi su ferro e su gomma. Questi ultimi, risultano poco adeguati alla mobilità, sia essa per il turismo, le merci o gli abituali utenti residenti nel territorio (lavoratori e studenti). Tali criticità sono ulteriormente esasperate dalla orografia del territorio regionale, nonché dalla parcellizzazione dei centri abitati (oltre 400 comuni, e molti con pochi abitanti). Il tutto amplificato da un diffuso ancoraggio, di tutti gli attori, al mantenimento inalterato di scelte ed equilibri pregressi. Grandi benefici di sviluppo potranno trarsi, per porti e aeroporti, laddove il trasporto su gomma soddisferà l’elevata domanda derivante dal turismo crocieristico e low cost, attrezzandosi in modo coordinato . In ragione del potenziamento dell’aeroporto di Reggio di Calabria, si dovrà predisporre un potenziamento della connessione con l’aeroporto di Lamezia Terme, e non solo. L’adeguamento della rete di collegamento dei porti, con gomma e/o ferro, è indispensabile al loro sviluppo anche per fini turistici e ricettivi. È necessario infine adottare, nell’attesa delle soluzioni di medio e lungo termine, anche accorgimenti di breve termine quali pensiline, stalli dedicati, migliore accessibilità per gli utenti diversamente abili, per tutte le diverse tipologie di reti di trasporto. Ad oggi è completamente assente un’informazione al pubblico condivisa tra i diversi sistemi di trasporto, anche quando tra loro interoperabili».
A coordinare questo tavolo la dirigente generale del Dipartimento Turismo Antonella Cauteruccio. «Oggi – riporta il documento finale – il viaggiatore dispone di tante opzioni per relazionarsi con una destinazione turistica, ciascuno di questi punti di contatto è parte dell’esperienza del cliente con il brand-territorio e tale esperienza non si esaurisce in un solo canale ma richiede, da parte delle destinazioni e degli Enti che operano sul territorio, una complementarietà fra canali, contenuti e contesto, utile ad offrire un’esperienza di valore. Il tavolo dedicato alla ricettività, ha tracciato gli elementi essenziali utili a rafforzare il sistema turistico locale e le linee di indirizzo del nuovo testo unico sul turismo. Spunti, buone pratiche e proposte concrete per una discussione permanente, incentrata sulla definizione di una proposta turistica innovativa e sostenibile. Ad intervenire nel corso della mattinata, i relatori al tavolo coordinati dalla Responsabile, la Dirigente del Dipartimento Turismo, Marketing Territoriale e Mobilità, Maria Antonella Cauteruccio, per una riorganizzazione del comparto, innovazione di processo e di prodotto e digitalizzazione delle risorse e dei contributi alle imprese. Una discussione utile a tracciare, un quadro delle risorse esistenti in ambito turistico, ai legami dello stesso con il mondo dell’imprenditoria di settore, con interventi che hanno posto l’accento sulle criticità ma anche, sulla produttività, competitività e riorganizzazione delle imprese, attraverso la formazione del personale alle nuove competenze digitali e linguistiche, partendo dalla strutturazione specifica delle singole aziende, uniformando così i processi d’informatizzazione. Nel corso della mattinata, è stato posto l’accento sul tema della legalità, trasversale a tutti i comparti, nello specifico al comparto turistico, una riflessione importante legata alla capacità di una regione di promuovere sé stessa e prendersi cura delle proprie risorse. Incentrati sulla pianificazione, programmazione e coordinamento delle strategie da mettere in campo nel breve, medio e soprattutto nel lungo termine, gli interventi degli altri ospiti al tavolo, utili alla creazione di una strategia turistica virtuosa, unitaria e coordinata. Un sistema turistico integrato che possa parlare a tutti gli stakeholder e protagonisti del comparto, mettendo insieme una serie di soluzioni e servizi dedicati al turista, utili soprattutto ad agevolare il lavoro degli stakeholder sul territorio, chiamati a predisporre l’offerta turistica. Centrale nella discussione, il tema della formazione e dell’alta formazione accademica, al servizio della definizione di nuovi prodotti turistici integrati».
Tavolo di lavoro sull’enogastronomia coordinato dall’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo. «“Identikit del turista”; “La struttura dell’offerta: Gli stakeholder del Turismo Enogastronomico”; “Turismo Dop: il ruolo crescente delle Ig nel Turismo Enogastronomico” e “La sostenibilità come prerequisito” sono stati i temi che hanno scandito un partecipatissimo momento di confronto al quale hanno preso parte numerosi imprenditori dei vari settori interessati». «Credo che sia molto opportuno in questo momento – ha commentato Gallo parlando con i giornalisti – ragionare, lontano dalle stagioni turistiche, su come organizzare un turismo rispetto al quale la poderosa azione di promozione che sta conducendo il governo regionale, in particolare il presidente Occhiuto, possa poi trovare sul territorio una adeguata ricettività e un’organizzazione che consenta alla nostra regione di essere capace di dare le risposte che tutti ci aspettiamo. Io penso che sia necessario brandizzare l’immagine della nostra regione molto più di quanto non sia stato finora. Tutto ciò renderebbe più accessibili, anche attraverso una maggiore appetibilità, aree che oggi non sono raggiungibili, ma in ogni caso l’intervento sulle infrastrutture è un intervento importante e credo che il governo regionale stia facendo molto in questo senso».
Questo tavolo è stato coordinato dal dg del Dipartimento Sviluppo economico Paolo Praticò. «E’ emersa – prosegue il documento – la straordinaria varietà dei fattori identitari che costituiscono le componenti dell’attrattività culturale della regione Calabria; dai tre mari descritti e raccontati da Silvio Greco con toni anche di monito nei confronti della loro preservazione e tutela per non perdere di attrattività ai parchi naturalistici che la ciclovia -di cui ha parlato Giovanni Aramini – ricongiunge valorizzando beni culturali e naturalistici che spaziano dal pino laricio al pino loricato, borghi, tradizioni e antiche fiumare. Difesa dell’ambiente, diffusione di una cultura del rispetto e della fruizione, nonché coordinamento interistituzionale sono temi affrontati anche da Anna Lia Paravati. In ogni luogo Fai si registra non solo ripresa strutturale ma anche delle tradizioni, dei valori identitari, dei tasselli di memoria materiale e immateriale di ciascun luogo che viene acquisito dal Fai; ed in Calabria la riserva dei Giganti della Sila è il bene FAI più visitato Italia. Paesaggio è anche acqua e la riflessione che ci ha presentato Alfonso Femia consente di ritenerla, secondo la logica del cannocchiale, una riflessione paradigmatica che riguarda non solo la Calabria, non solo lo stretto ma l’intera comunità globale poiché essa affronta temi connessi al rispetto, alla sostenibilità, all’abitare, al rigenerare. Di rigenerazione è stato impregnato l’intervento di Filimeridiani che ha evidenziato l’importanza di una comunità solida, felice, emotivamente coinvolta, consapevole, con concrete prospettive di lavoro e di espressione per poter contrastare lo spopolamento attraverso un processo di rigenerazione urbana, oltre che culturale e sociale, ma anche per poter essere attrattivi turisticamente. Un turista si attrae dopo aver coinvolto e reso protagoniste e orgogliose le comunità locali, come è stato dichiarato da più relatori, ma anche grazie all’operazione creativa di raccolta, di sintesi dei valori identitari materiali e immateriali di cui ci ha parlato Luigia Granata grazie al cui abito culturale, le specificità del territorio assurgono ad elemento universalmente riconosciuto. Creatività e design si coniugano al tema del “saper fare” introdotto da Florindo Rubbettino che con l’Associazione dei musei d’impresa di Calabria, Sudheritage, chiarisce la responsabilità del comparto privato nella promozione e comunicazione della Calabria di valore attraverso il turismo delle produzioni. Introduce il tema della manifattura e del lavoro come bene culturale e stimola una riflessione sul ruolo delle imprese come luoghi di trasmissione delle competenze e di narrazione alternativa della storia e dell’identità regionale. Siti religiosi e Giubileo al centro della narrazione di Antonella Salatino. Dal Codex Purpureus Rossanensis ai Cammini Basiliano e di San Francesco di Paola e all’imponente numero di siti religiosi: un’opportunità che potrà rappresentare per la Calabria una concreta azione di internazionalizzazione e comunicazione del territorio. Continuare ad avere una tradizione bizantina, grecanica, arberesche o di culture è un elemento importantissimo del territorio, da rievocare in ottica turistica. Internazionalizzazione è un tema ricorrente, costruire comunità per garantire uscita internazionale del territorio costituisce un asse portante; dotare di servizi e infrastrutture -come accaduto la ciclovia- i beni culturali della Calabria renderanno concreta l’azione. Al centro della discussione e del sentiero tracciato, le relazioni interistituzionali, i partenariati pubblico-privati, le professioni (come è stato evidenziato da Paolo Verri e Filippo Demma) affinché tali sinergie territoriali (con scuole, istituzioni, enti, associazioni, privati e cittadini) si concretizzino in numeri -moltiplicati nei siti statali nel post pandemia- successi, visite e crescita economica oltre che culturale e sociale. La cooperazione interistituzionale, il coinvolgimento delle comunità, la conoscenza e la diffusione degli elementi identitari, la dotazione infrastrutturale, la capacity building per il potenziamento delle competenze delle professionalità a 360 gradi e, soprattutto, la comunicazione e la chiarezza, inducono a riflettere sul ruolo che i beni culturali e naturalistici potranno avere se la strategia regionale sarà orientata alla loro crescita».
A coordinare questi lavori la dirigente regionale Gina Aquino. «Dalla discussione del tavolo – riporta il documento finale – è emerso che il ruolo dei grandi eventi nel turismo è cruciale per attrarre visitatori, destagionalizzare le presenze e mitigare l’overtourism. Essi estendono la stagione turistica, creano nuove opportunità di viaggio e riducono la dipendenza da periodi specifici. I grandi eventi migliorano l’occupazione, generano aggregazione e contribuiscono alla qualità della vita locale. Tuttavia, per massimizzare i benefici, è necessario un coordinamento tra enti pubblici e privati. Tali eventi, definiti da una combinazione di unicità, movimentazione economica e esposizione mediatica, promuovono l’immagine e l’economia delle destinazioni. Diviene essenziale un approccio integrato e coordinato tra le istituzioni pubbliche e private, senza il quale, gli eventi possono avere solo un impatto marginale sul turismo locale. Per affrontare questa sfida, sono necessarie strategie di promozione mirate e progetti di sviluppo sostenibile. Con questa visione l’Amministrazione Regionale ha messo in atto a partire dal 2023 diverse azioni sistemiche per ampliare e innovare l’offerta regionale con nuovi prodotti sostenibili; promuovere l’immagine della Calabria puntando sui marcatori identitari, sul patrimonio materiale e immateriale; sostenere l’apertura internazionale del sistema regionale; implementare azioni di scouting per l’individuazione delle opportunità di investimento; promuovere eventi in grado di generare impatti sul versante dell’attrazione turistica e degli impatti socio-economici. Inoltre, si sta considerando la creazione di un cartellone pluriennale degli eventi per favorire la destagionalizzazione e la delocalizzazione della pressione turistica dalle aree costiere a quelle interne. Questa programmazione pluriennale mira a consolidare i flussi turistici e a coordinare le manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico. Per finanziare adeguatamente questi eventi, è necessaria una revisione del sistema di finanziamento per garantire che gli eventi selezionati rispondano a criteri chiari di unicità, attrattività e impatto mediatico. Inoltre, è importante coinvolgere attivamente gli operatori del settore nella creazione di un’offerta turistica che valorizzi l’immagine della regione e generi ricadute positive sulle comunità locali. Infine, è fondamentale istituire un coordinamento stabile degli eventi per favorire la collaborazione tra operatori e istituzioni e sviluppare una visione strategica condivisa per il futuro sviluppo turistico della regione. In questo modo, l’industria degli eventi può diventare un asset strategico per la Calabria, creando benefici duraturi per l’intera comunità».
Infine, il tavolo di lavoro “Montagne e aree interne” coordinato dal dg del Dipartimento regionale Agricoltura Giacomo Giovinazzo. «All’origine della valorizzazione delle produzioni locali e delle esperienze di viaggio legate alle stesse, vi è sempre una lunga storia. La valorizzazione delle tipicità e peculiarità dei diversi ambienti marini, collinari e montani, si presenta come attività particolarmente complessa in virtù della dimensione collettiva e del forte legame che le piccole produzioni hanno con il territorio. Il tavolo Mare Montagna e Aree Interne, coordinato dal firettore generale Giacomo Giovinazzo, grazie al contributo degli ospiti presenti, ha tracciato una mappa in grado di fornire un quadro chiaro ed esaustivo del passato, del presente e del futuro del turismo, di mari, monti e aree interne in Calabria. Una programmazione futura dedicata ad interventi di implementazione dei servizi ecosistemici, legati agli habitat marini e montani di pregio, come attrattori e leve per il comparto turistico. Sistemi di fruibilità digitali e innovativi, grazie ai quali il turista può autoalimentare la propria idea di viaggio, costruendo un proprio profilo specifico e itinerario dedicato. Diversi gli spunti pervenuti dagli ospiti, legati al turismo esperenziale a 360° gradi, capaci d’inglobare, territorio, patrimonio naturalistico, enogastronomia e cultura. Viaggiare e fare vacanza sempre più significa anche conoscere, con curiosità e gusto, abitudini e cultura alimentari delle popolazioni e le vocazioni produttive dei luoghi. In questi termini sono proprio le aree interne e i piccoli borghi a svolgere il delicato ed essenziale ruolo di messaggeri ed ambasciatori di una buona offerta d’ospitalità. Le stesse produzioni agroalimentari tipiche e tradizionali, assumono quindi una posizione rilevante, costituendo una preziosa opportunità, assieme al sistema di tutela delle aree di montagna, delle coste, dei paesaggi rurali. Una discussione alimentata da contributi variegati, che attraverso il concetto di valorizzazione, definisce il potenziale dei diversi territori. Valorizzare per creare valore, generando prodotti la cui qualità derivi dal legame stretto tra prodotto e territorio, una sintesi fatta nel corso della mattinata, da tutti gli stakeholder, Gal e protagonisti del settore, che con un contributo prezioso e consapevole hanno messo sul tavolo proposte concrete e realizzabili».
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