COSENZA «Abbiamo letto con incredulità e stupore le dichiarazioni dell’on. Luciana De Francesco, Presidente della Prima Commissione consiliare regionale sul progetto di fusione fra Cosenza, Rende e Castrolibero. Pur con tutto il rispetto istituzionale che ci contraddistingue, non possiamo, come Italia del Meridione, non stigmatizzare con forza la strumentalità della nota stampa di De Francesco che, richiamando a suo uso e consumo una dichiarazione del presidente nazionale dell’Anci Antonio Decaro sul tema, oggi attualissimo, della fusione sostiene che il Presidente dell’Anci avrebbe così certificato, a suo dire, «la legittimità dell’operazione in chiave politica e istituzionale», aggiungendo che “De Caro coglie lo spirito partecipativo della proposta di legge e il vincolo della scelta democratica referendaria”». Coisì Emilio De Bartolo, segretario regionale di Idm (Italia del Meridione).
«Pur volendoci sforzare – continua De Bartolo -, non riusciamo proprio a comprendere quale dichiarazione di Decaro abbia letto la Presidente della Prima commissione. Il Presidente dell’Anci ha semplicemente ribadito il valore imprescindibile del referendum popolare e quindi della scelta dei cittadini, che noi peraltro invochiamo da tempo con grande forza, aggiungendo poi una generica condivisione, su cui non possiamo peraltro non essere d’accordo, rispetto ai processi di fusione fra Comuni e di gestione associata dei servizi, citando per esempio il settore dei rifiuti e dei servizi sociali».
Secondo il segretario regionale di IdM «la verità, leggendo la legge Omnibus recentemente approvata dal Consiglio regionale è purtroppo un’altra e cioè che in Calabria non comandano affatto i cittadini, se è vero come è vero che nella suddetta legge, che De Francesco, evidentemente distratta, ha votato, non solo vengono estromessi dalle scelte i sindaci e i consigli comunali, dal momento che è stato eliminato il riferimento alle delibere consiliari, ma non si è nemmeno reso il referendum vincolante in ogni Comune, sottolineandone anzi, nella legge in questione, la natura consultiva e quindi teoricamente inutile. E dunque, ci chiediamo, dove sarebbe il rispetto della volontà popolare che Decaro invece invoca? Ci auguriamo, come Italia del Meridione, che si prenda veramente spunto dalle parole del Presidente nazionale dell’Anci e, laddove ci dovrà essere il referendum, si renda questo strumento effettivamente vincolante in ogni singolo Comune interessato, rispettando nei fatti e non a parole il principio della volontà popolare, perché il parere dei cittadini non può essere un orpello superfluo e accessorio, invocato a sproposito e a convenienza, ma deve invece costituire il cuore e il centro del processo decisionale democratico», conclude De Bartolo.
Sul caso in giornata era intervenuto anche Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
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