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la crisi infinita

Sprofondo Abramo Customer Care, fatturato in calo e mancanza di liquidità

L’azienda, in amministrazione straordinaria, ha avviato la procedura di pagamento diretto all’Inps. Preoccupati i sindacati

Pubblicato il: 19/02/2024 – 17:20
di Giorgio Curcio
Sprofondo Abramo Customer Care, fatturato in calo e mancanza di liquidità

Arrivano notizie poco confortanti dall’Abramo Customer Care. Per effetto di un innalzamento importante della percentuale di ammortizzatore sociale negli ultimi mesi, con un calo importante del fatturato, l’azienda di call center ha dichiarato di «non essere più nelle condizioni di anticipare gli importi di cassa integrazione ed ha comunicato al Ministero e alle organizzazioni sindacali l’avvio della procedura del pagamento diretto presso INPS. La decisione assunta dalla curatela giudiziaria è derivante da una questione di incapienza, in quanto gli importi anticipati per l’ammortizzatore sociale risultano superiori all’importo relativo ai versamenti contributivi, ma al contempo anche da una conseguente mancanza di liquidità di cassa». La notizia è emersa al termine di un incontro tra i rappresentanti dell’azienda Abramo Customer Care – in amministrazione straordinaria – e le Segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, le RSU.

L’interesse della Regione e il calo

La vertenza Abramo Customer Care è ritornata, in questi giorni sul tavolo della Regione Calabria, dove il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, l’assessore al Lavoro Giovanni Calabrese, e il direttore del Dipartimento regionale al lavoro, Roberto Cosentino, avevano incontrato le segreterie regionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-UIL e Ugl Telecomunicazioni, per ribadire l’interessamento della Regione affinché si risolva nei migliori dei modi una controversia che coinvolge centinaia di famiglie e lavoratori calabresi per i quali si sono già ottenute due proroghe di tre mesi ciascuna. Come comunicato dall’Abramo Customer Care, dunque, l’ammortizzatore sociale è stato utilizzato tra il 15% e il 18% nel corso del 2023, per passare da gennaio 2024 a circa il 30%. A partire dal mese di febbraio, la situazione appare ancor più complicata, la pianificazione al 35%, nonostante lo smaltimento istituti contemporaneo, ad oggi non basta a coprire il calo di volumi reale, è emerso dall’informativa urgente.

I sindacati: «Decisione che avrà impatti devastanti»

«Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, nel prendere atto con grande rammarico della decisione aziendale, che avrà impatti devastanti sulle economie delle lavoratrici e dei lavoratori interessati, hanno ribadito la necessità della riconvocazione urgente del tavolo di crisi presso il Mimit alla presenza dei commissari giudiziali, in qualità di rappresentanti giudiziari dell’azienda». Il quadro descritto in relazione all’utilizzo degli ammortizzatori sociali dimostra poi, qualora a qualcuno non fosse ancora del tutto evidente, che la proroga dei contratti tra Abramo CC e Tim annunciata a ridosso di fine 2023, è quantomai falsa. «A questo punto c’è da immaginarsi che, anche fantomatici protocolli con associazioni datoriali minoritarie e scarsamente rappresentative del settore Crm-Bpo, abbiano probabilità di offrire soluzioni a questa delicatissima vertenza, al pari della proroga farsa rispetto ai volumi di Tim ad Abramo Customer Care». (g.curcio@corrierecal.it)

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