COSENZA «La salute del Partito democratico in Calabria è positiva». E a Cosenza? Archiviate le turbolenze della presunta sfiducia al segretario provinciale Pecoraro, Nicola Irto non ha dubbi nel rispondere che «a Cosenza, il Pd intanto ha conquistato il comune, ha avuto un ottimo risultato alle provinciali» e «c’è un giusto dibattito interno», dal momento che «noi siamo un partito plurale che discute, però questo partito nella provincia di Cosenza ha risorse, capacità soprattutto a carico delle nuove generazioni ma anche di chi ha avuto responsabilità di governo in questi anni: c’è una grande esperienza per poter ripartire e per poter rilanciare il Partito democratico in questa provincia, in tutto il Mezzogiorno e in tutta Italia dove c’è un nuovo protagonismo con una nuova segreteria nazionale e con un nuovo percorso di opposizione netta del Partito democratico al governo Meloni e in Calabria al governo Occhiuto».
A due settimane dalla direzione regionale in cui è stata decisa la convocazione straordinaria delle assemblee dei circoli e una mobilitazione larga contro l’autonomia differenziata e «contro le scelte scellerate del governo di centrodestra, che sta spaccando l’Italia, abbandonando il Sud e demolendo lo Stato sociale», il Pd ha ripreso ad alimentare il tanto invocato rapporto con la base: da Morano (nella foto la riunione di quattro giorni fa) a Longobucco si riaprono i circoli per le assemblee in cui riorganizzazione il partito anche in vista delle elezioni europee 2024 ma soprattutto del voto amministrativo in 64 comuni.
Non che basti a calmare le acque nei territori, dove da Montalto Uffugo a Corigliano Rossano la scadenza delle amministrative si avvicina e con essa le grandi manovre per alleanze e candidature.
Ma – a differenza degli screzi registrati prima delle Provinciali di metà dicembre – le urne stavolta portano in dote al Pd un momento di apparente concordia.
«Siamo soddisfatti dal tesseramento che ci conferma come la prima federazione della Calabria» commenta Salvatore Giorno, responsabile del tesseramento: 2144 iscritti nell’ottantina di circoli del Cosentino contro i circa 1500 tesserati del Reggino, un numero più alto di quello totale delle restanti tre province messe insieme. «Consolidiamo una presenza capillare nei territori – aggiunge Giorno – anche se registriamo un calo fisiologico rispetto all’anno scorso, che però era un anno congressuale. Resta la nostra presenza pervasiva su tutto il vastissimo territorio provinciale, e questo nonostante la crisi dei partiti, nel Cosentino una ottantina di circoli. A Cosenza abbiamo 230 iscritti, grazie anche al buon lavoro della segretaria Rosi Caligiuri». Segue Acri con 145 tessere e poi Paola, Spezzano Sila, Corigliano Rossano, San Giovanni in Fiore.
A proposito di tesseramento, i tre dissidenti di Democrazia e Partecipazione, Graziadio, Tinto e Trecroci risultano tesserati nonostante qualche mal di pancia – archiviato, si direbbe – emerso da ultimo nella infuocata assemblea di circolo di inizio gennaio.
Cercando di mettere da parte i dissidi interni, il Pd si confronta sulle piattaforme tematiche, molte delle quali insistono proprio sul territorio cosentino dove sono sentite più che altrove, basti pensare all’alta velocità ferroviaria: i temi non mancano – autonomia differenziata, città unica, statale 106 – siano essi localissimi o nazionali ma con ricadute territoriali. La voglia di discutere e rivendicare una linea più unitaria possibile anche in iniziative pubbliche c’è. Dopo il voto si scoprirà se la calma e l’unità di intenti saranno state solo apparenti.
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