Intanto era insorto nelle autorità qualche sospetto che a fomentare la notizia di quelle apparizioni fossero stati esponenti della Chiesa locale, sicché dei fatti occorsi alla grotta di Massabielle venne riservatamente interessato per primo il vicario, l’abbé Pène. Perfino il procuratore imperiale, Dutour, incominciò a guardare agli eventi con preoccupazione, tanto che ne parlò con il commissario di polizia, Jacomet, il quale assicurò d’intervenire al più presto. E così fu. Il commissario, infatti, convocò subito il padre della veggente, il mugnaio François Soubirous, intimandogli di vietare alla ragazza di recarsi a Massabielle e minacciando di portarla in prigione se non fosse cessata quell’intollerabile mobilitazione. Ma François era un uomo mite e non riuscì a portare a compimento quanto gli era stato richiesto. Infatti, nel primo mattino di quel 21 febbraio, la piccola Marie Bernarde s’avviò verso la grotta. Esattamente come aveva previsto il commissario Jacomet un centinaio di persone l’accompagnarono, tanto che la gendarmeria fece fatica a contenere la sia pur ordinata processione. Giunti colà Bernadette s’inginocchiò e, preso in mano il rosario, cominciò a pregare. Lo sguardo era fisso sulla grotta e la candela benedetta era accesa. Un silenzio irreale circondava questo gruppetto di devoti…no, non erano tutti curiosi, molti avevano sinceramente sentito di riunirsi alla pastorella in preghiera; povera gente davvero convocata da Maria in processione; essi davano credito alla ragazza, non appartenevano alla schiera dei detrattori, che pure c’erano come in ogni piccola realtà, attratti, soltanto per curiosità, da un simile e singolare evento. Ma veniamo al racconto di Bernadette: La Vergine apparve di nuovo! “La Signora, staccando da me il suo sguardo per un momento, lo diresse al di sopra della mia testa; ed avendole chiesto che cosa la rattristasse, mi fissò di nuovo e disse: “Pregate per i peccatori!”. Ben presto fui rassicurata dall’espressione serena e buona che le vidi sul volto e poi sparì.” Questo racconto, spesso giudicato minore nel numero delle apparizioni, in realtà racchiude il senso di ogni apparizione. La Madre di Dio appare al mondo per chiedere preghiere per i peccatori: anche Lei, infatti, “non viene per i giusti ma per i peccatori”! Perché il peccato rattrista il cuore di Maria e la preghiera a Dio lo rasserena: così, l’alleanza fra il Creatore e la Creatura, attraverso la mediazione della purezza, si ricompone. Questa sarà quindi la mia meditazione fino al prossimo 23 febbraio, giorno della settima apparizione. Ma torniamo al fatto: Al termine di questa nuova visione Bernadette venne presa in consegna dai gendarmi e condotta dinanzi al commissario Jacomet. Questi non poteva smentire la diffida rivolta al padre della piccola e così mise in campo tutta la sua esperienza per farla cadere in contraddizione. Ma Bernadette era serena e ricolma di gioia e di coraggio: rispose a tono alle domande ed anche con un po’ d’astuzia ma avendo cura di dire sempre la verità, sicché il povero commissario, stremato dalle risposte coerenti della veggente e confuso dalle urla dei popolani che ne reclamavano la liberazione, dovette rilasciarla. Si attuò per Bernadette, la piccola analfabeta di Lourdes, in questo come negli altri mille interrogatori che sarà costretta a subire, la Parola del Vangelo: ”…non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”. Ma la giornata segnò anche un altro episodio significativo. Anche il vicario, l’abbé Pène, la convocò in canonica: «Ti diverti?», le disse e lei, serafica, rispose: «Non è così. Ella mi renderà felice, ma a patto che mi comporti bene». Caddero così ben presto questi iniziali propositi dei preti, i quali, temendo la repressione degli illuministi, cercarono dapprima di farla recedere.
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