ROMA Al febbraio 2024, si registrano in Italia 48 casi di Dengue confermati ma tutti importati: la situazione non risulta allarmante. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo al question time al Senato. La situazione relativa all’infezione Dengue, ha affermato il ministro, «è sotto controllo, siamo allertati e stiamo facendo tutto il necessario». «Tra le misure preventive adottate contro la diffusione della Dengue – dice il ministro della salute Orazio Schillaci, rilevante è la circolare del 14 febbraio 2024, diramata dal ministero a tutti i dipendenti Uffici periferici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera». Con questa nota sono state date disposizioni «al fine di attuare immediatamente e con prontezza tutte le misure previste dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (Pna) 2020-2025, con riferimento specifico alla Dengue e alla prevenzione dell’introduzione della zanzara Aedes Aegypti, principale vettore della malattia ed attualmente non ancora presente in Italia». L’Italia, ha aggiunto, «si contraddistingue come il primo Paese europeo che ha posto in essere immediatamente le misure di prevenzione della Dengue attraverso l’azione del ministero della Salute e dei dipendenti Uffici periferici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera, collocati nei principali porti ed aeroporti italiani».
Inoltre, l’Italia è tra quei Paesi europei che ha previsto, fin dall’epidemia della patologia Zika in America Meridionale e Centrale, «misure specifiche di disinsettazione degli aeromobili ai punti di ingresso e misure di igiene ambientale nei porti e aeroporti». Per quanto riguarda la dotazione del vaccino contro la Dengue, destinato all’utilizzo nell’ambito della medicina dei viaggi, Schillaci ha precisato che in Italia è dispensato il vaccino denominato Qdenga e allo stato attuale il suo acquisto rientra nelle competenze dei Servizi Sanitari Regionali. La sorveglianza degli eventuali casi importati di malattia da virus Dengue nel territorio nazionale, ha concluso il ministro, «si estende per tutto l’anno, con la raccomandazione alle Regioni di potenziare il sistema di sorveglianza nel periodo di maggiore attività vettoriale, in termini di tempestività e sensibilità, per permettere l’identificazione rapida dei casi sospetti, ai fini dell’adozione immediata delle necessarie misure di controllo per ridurre ogni rischio di trasmissione autoctona».
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