REGGIO CALABRIA Era stato architettato un piano per far evadere dal carcere il boss di ‘ndrangheta Antonino Crupi, considerato dalla Dda di Reggio Calabria, insieme a Mariano Corso, dirigente e organizzatore dell’articolazione territoriale riferibile al territorio di Gallico. Il tentativo di farlo evadere alla fine non è stato attuato, ma una conversazione – finita nell’inchiesta “Gallicò” – tra Corso, Antonio Cangemi e un terzo uomo non identificato fa emergere i dettagli di un progetto che prevedeva addirittura l’utilizzo di un elicottero.
È il 28 dicembre 2018 e Crupi è detenuto nella Casa Circondariale di Reggio Calabria “G. Panzera”. Tra Corso, Cangemi e il terzo uomo inizia una conversazione in cui i tre si interrogano sulla prossima data in cui Crupi si sarebbe allontanato temporaneamente dall’istituto carcerario, facendo riferimento alle informazioni fornite dalla moglie.
CORSO Mariano: La data fissata?
Uomo: 22
CORSO Mariano: il 22?
CANGEMI Antonio: non era il 19?
CORSO Mariano: … dice forse il 19, il 22… due date ha fissato…
Uomo: io il 22 so…
CANGEMI Antonio: va beh ma… questo…
Uomo: non lo so
CORSO Mariano: ma dice che lo devono portare all’ospedale che l’avevano messo in lista… non sappiamo allora…
Effettivamente il 22 gennaio del 2019 Crupi lascerà temporaneamente il carcere, ma per prendere parte a un’udienza, per un’ora e 45 minuti: dalle 10 alle 11.45.
«Sebbene – scrive il gip – Mario Corso evidenziasse che quel temporaneo trasferimento sarebbe stato uno dei pochi momenti utili in cui intervenire, Antonio Cangemi manifestava qualche titubanza in ragione delle conseguenze che l’evasione avrebbe comportato nei confronti di tutto il gruppo in termini di maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine: “Sapete che si scatena?”». Ma Corso si diceva deciso nel portare a compimento il piano di fuga asserendo che si trattasse di «un’occasione su mille è… non torna più».
«Sai come devi fare solo!? se hai l’elicottero di lato… lo butti là sopra e ci sale…. sennò…», propone l’uomo non identificato mentre si discute sulle modalità operative con cui attuare il loro piano, ipotizzando appunto il ricorso ad un elicottero. «Non è facile ragazzi!», afferma Cangemi sottolineando la difficoltà di realizzazione dell’impresa. Impresa mai realizzata. (m.ripolo@corrierecal.it)
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