ROMA Separazioni dei poteri, abolizione dell’abuso d’ufficio, ridimensionamento del traffico d’influenza. E ancora: intercettazioni, informazione di garanzia e carenze nell’organico della magistratura. Francesco Paolo Sisto, a margine del congresso nazionale di Forza Italia a Roma, svoltosi sabato, affronta i principali temi in ambito giuridico. Il viceministro della giustizia, ai microfoni del Corriere della Calabria, definisce «cruciali» le riforme in programma di Forza Italia e del governo Meloni. «Non più scritte per pubblici ministeri e accusa, ma per tutelare i cittadini» specifica Sisto. «Lo dobbiamo al presidente Berlusconi e lo dobbiamo agli italiani».
In primis, spiega Sisto, la separazione delle carriere dei magistrati. «Un giudice – spiega Sisto – deve essere equidistante da pubblico ministero e avvocato della difesa, affinché il cittadino abbia una percezione di terzietà e imparzialità quando entra in aula, in modo da recuperare la fiducia nella giustizia». Per quanto riguarda le tempistiche «Forza Italia chiederà la calendarizzazione in aula nel mese di marzo. Noi ci crediamo, siamo convinti che sia veramente la riforma delle riforme». Il viceministro ricorda che, per la legge 101, «i giudici sono soggetti soltanto alle leggi, che applicano ma sono fatte dal parlamento. Ma come il parlamento non deve ingerirsi nel sistema applicativo, così i giudici non devono ingerirsi nel sistema legislativo. Rispettando queste regole – ribadisce Sisto – con l’avvocatura che è al centro perché garantisce il diritto di difesa, andremo sicuramente verso una giustizia penale migliore».
In agenda anche tante altre riforme come l’abolizione dell’abuso d’ufficio, il ridimensionamento del traffico d’influenza e l’informazione di garanzia «affinché torni a essere veramente strumento di garanzia e non più una condanna anticipata». Sisto auspica anche la fine «della caccia all’intercettazione gossippara, quella che solletica e non informa con solo le intercettazioni inserite dal giudice che potranno essere pubblicate». Il viceministro continua nell’elenco delle riforme: «Limite all’appello del pubblico ministero, normativa sul sequestro dei telefonini che è affidata al giudice e non più al pm, interventi ancora sui reati fiscali, sicurezza sul lavoro e responsabilità medica». Una serie di «quadranti da dover tracciare» come li definisce Sisto, ma tutti «con un cambiamento epocale». La distinzione per l’esponente forzista è chiara: «Indagini da un lato, garanzie dall’altro. Il diritto alle indagini non lo tocca nessuno, ma noi cominciamo a scrivere norme per i cittadini e non per i sacerdoti del diritto».
Da Sisto un commento poi sulla cosiddetta “legge bavaglio”, che vieterebbe ai giornali di procedere all’analisi testuale delle ordinanze. Una riforma che per il viceministro «non sarebbe assolutamente un danno. Il principio è sempre quello della presunzione di non colpevolezza, che si rischierebbe di violare trascrivendo direttamente le parole del magistrato». Invece, il riassunto del giornalista «è la sua opinione, quello che egli ritiene di dover e poter scrivere. Non sono per niente intaccata la libertà, il diritto di cronaca e di critica all’interno della giustizia». Però, specifica Sisto, «deve esserci un perfetto equilibrio tra l’articolo 27 e l’articolo 15, tra diritto di cronaca e presunzione di non colpevolezza».
Innanzitutto, spiega Sisto, va distinto «l’organico nella magistratura dall’organico nei ruoli amministrativi». Per i primi il viceministro cita tre concorsi, qualcuno «già espletato, qualcuno in pectore e qualcun altro arriverà». Poi fissa una scadenza: «Entro il 2025 completeremo gli organici della magistratura, perché è giusto che il paese abbia un numero di magistrati congruo e sufficiente per rispondere alla domanda di giustizia». Per quanto riguarda, invece, il personale amministrativo «con il Pnrr abbiamo fatto assunzioni come se piovesse». A queste si unisce l’ufficio per il processo. «Un’altra grande invenzione che ha consentito di velocizzare la giustizia. Abbiamo avuto un’accelerazione del 28% nel penale e del civile. Siamo sulla buona strada – conclude Sisto – per il raggiungimento degli obiettivi che l’Europa ci ha chiesto». (redazione@corrierecal.it)
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